La colonscopia virtuale alla Salus Mangialavori: una metodica innovativa e tanti vantaggi per il paziente
VIDEO | Il dottor Letterio Militano spiega i benefici di un esame rapido, non invasivo e ad alta precisione, ideale per lo screening e per chi non può affrontare la colonscopia tradizionale
È una metodica innovativa, un esame avanzato condotto attraverso tecnologie moderne ed apparecchiature di ultima generazione. È la colonscopia virtuale, uno dei tanti esami clinici che è possibile effettuare alla Salus Mangialavori di Vibo Valentia, centro radiologico all’avanguardia ed azienda leader nel campo medico-diagnostico, punto di riferimento per l’intero territorio. Ce ne parla il dottore Letterio Militano, radiologo e specialista di questa branca.
Dottore Militano, cos’è la colonscopia virtuale e come si esegue?
“La colonscopia virtuale è una metodica innovativa che, mediante l’ausilio di apparecchiature tc di ultima generazione, consente lo studio del colon. La fase di preparazione del paziente è simile a quella della colonscopia tradizionale, ma le similitudini di fatto si esauriscono qui.
A differenza di quella tradizionale, infatti, il paziente non viene assolutamente sedato: si sdraia sul lettino della tac, viene introdotto un piccolo device in silicone della circonferenza di una penna e tramite questo viene insufflata dell’aria che consente la distensione della parete colica. Successivamente, col paziente prima in posizione supina e poi prona, vengono acquisite delle immagini poi rielaborate mediante un software dedicato che ci consentirà di effettuare una navigazione virtuale all’interno del colon, come se ci fosse una telecamera dentro il tubo digerente”.
In tal modo cosa è possibile capire?
“Tramite questa metodica noi andremo a individuare la presenza di alterazione della parete, vale a dire presenza di polipi, stenosi, masse tumorali. Inoltre, data la panoramicità della metodica, riusciremo a individuare anche alterazioni al di fuori della parete del colon, presenza ad esempio di linfonodi infiammatori, patologie tumorali o masse che determinano delle compressioni sul colon. Inoltre riusciremo a valutare anche l’anatomia del colon”.
E quali sono i vantaggi di questo esame?
“La colonscopia virtuale ha dei pregi di non poco conto, tra questi la rapidità dell’esame, che dura solo qualche minuto, e la mancata sedazione. In buona sostanza, è ideale per i pazienti che non si sottoporrebbero alla colonscopia tradizionale per paura della sedazione, per il fastidio dovuto all’introduzione del colonscopio, o per quei pazienti che realmente non possono essere sedati, quindi con problematiche tipo l’insufficienza renale.
Inoltre è particolarmente adatta per chi la effettua come forma di screening in modo tale da individuare lesioni anche di piccole dimensioni. La nostra sensibilità e specificità, come metodica, sta nel riuscire ad individuare anche polipi molto piccoli, fino a 6 millimetri.
Purtroppo ci sono casi in cui l’esecuzione di questo esame non è possibile, come nei pazienti che presentano stati infiammatori dell’intestino, per esempio quadri di diverticolite, oppure condizioni come il megacolon tossico. Va da sé che non è una metodica che si sostituisce alla colonscopia tradizionale, la quale è anche operativa, nel senso che, durante l’esame, si può intervenire direttamente per la rimozione di eventuali alterazioni come piccole masse”.
Quindi, in alcuni casi, è possibile integrare le due metodiche.
“Esatto. Il nostro tipo di lavoro è a stretto contatto con gli endoscopisti in quanto. Nei casi in cui l’endoscopista dovesse interrompere l’esecuzione della colonscopia tradizionale per problemi legati a una stenosi, oppure per delle varianti anatomiche come un dolicocolon con delle plurime angolazioni del colon, noi proseguiamo l’esame eseguendo appunto la colonscopia virtuale. Il vantaggio, in ogni caso, è che è un esame realmente rapido, nel momento in cui il paziente entra in sala TC ci vorranno circa 10 minuti e dopodiché può tornare tranquillamente a casa in quanto, ribadisco, non viene eseguito alcun tipo di sedazione”.