Sezioni
Edizioni locali
19/06/2025 ore 20.34
Ambiente

«I resti dell'Elefante preistorico presto torneranno in Sila», la promessa del neo commissario del Parco

VIDEO | Liborio Bloise spiega che lo scheletro dell'antico animale si trova attualmente a Campobasso, dove si è proceduto alla sua ricomposizione, e illustra gli interventi a tutela del "Gran bosco d'Italia"

di Emilia Canonaco

La legge numero 344 del 1997 istituisce il Parco nazionale della Sila. Esteso su una superficie pari a 74mila ettari, ricomprende diciannove comuni appartenenti alle province di Cosenza, Catanzaro e Crotone.
Nel territorio dell’area protetta sono presenti 25 siti di interesse comunitario, un sito di interesse nazionale e tre zone di protezione speciale. Il Parco nazionale della Sila, situato nel più grande altopiano d’Europa, è costituito da Sila Grande, Sila Piccola e Sila Greca.

Nel video a corredo, l’intervista a Liborio Bloise nuovo commissario Straordinario del Parco Nazionale della Sila.

Tornando alla Sila, sulla sponda sud del lago Cecita sono stati rinvenuti i resti di un villaggio neolitico risalenti a 3.500 anni fa: le popolazioni che abitavano questi luoghi lavoravano l’ossidiana proveniente dalle isole Eolie, che veniva poi trasformata in utensili.

Sempre vicino al lago Cecita, è stato ritrovato lo scheletro di un elefante preistorico. Una scoperta unica nel suo genere in Italia: l’Elephan antiquus, alto circa quattro metri, sembra essere morto per cause naturali. Il rinvenimento dell’elefante preistorico in Sila ha suscitato interesse e curiosità, alimentando leggende relative alla presenza di elefanti sull’altopiano, forse collegata al passaggio di Annibale con i suoi elefanti.

La Sila, soprannominata da sempre “Gran Bosco d’Italia” è stata sfruttata sin dai tempi della Magna Grecia per il suo legname, utilizzato nella costruzione di navi, chiese e case.

Il Parco nazionale della Sila si caratterizza per la straordinaria presenza di boschi e antiche foreste che coprono l’ottanta percento della superficie, per i laghi artificiali Cecita, Arvo e Ampollino sfruttati per la produzione di energia elettrica.

I rilievi più alti sono monte Botte Donato (1928 metri) in Sila Grande e monte Gariglione (1764 metri) in Sila Piccola. Il Parco nazionale della Sila vanta tre diversi Centri Visite: uno sul lago Cecita, in località Cupone, dove è stata recuperata un’antica falegnameria, l’altro in località Monaco nel comune di Taverna, il terzo in località Buturo-Casa Giulia, nel comune di Albi, dov’è possibile praticare birdwatching e biowatching, fotografia naturalistica, gite in barca a vela o canoa. Tra gli altri sport ci sono: sci di fondo e di discesa, trekking, sleddog, mountain bike ed equitazione.

Il Parco nazionale della Sila coniuga la tutela dell’ambiente allo sviluppo economico. Le attività produttive ricomprendono intrecci di castagno, argilla cotta, trame di ginestra, lana, seta e lino, senza dimenticare i gioielli in filigrana. In agricoltura, si distingue la patata della Sila che vanta il marchio IGP (indicazione geografica protetta). Di rilievo le produzioni di cereali, frutteti, castagne, funghi e frutti di bosco.

La specie arborea più nota dell’Altopiano silano è il “Pino nero di Calabria”, che cresce in queste foreste e in pochissimi altri posti al mondo. Nel 2016, il Parco nazionale della Sila ha affidato in concessione al FAI, il Fondo per l’Ambiente italiano, un bosco che risale al 1600: si tratta della famosa Riserva dei Giganti di Fallistro, 58 esemplari di pini larici alti quaranta metri e dal diametro di due metri.

Sin dalla sua istituzione, il Parco nazionale della Sila si è posto come obiettivo il riordino della rete dei sessantasei sentieri che si sviluppano lungo seicento chilometri. L’Ente Parco è destinatario di una serie di interventi pubblici per un ammontare di 25 milioni di euro: nel piano triennale degli interventi, figura la riqualificazione di un’antica colonia situata a Camigliatello silano e uno studio sulla salute dei Giganti della Sila.

Un team di esperti biologi ha certificato che la Sila è il luogo dove si respira l’aria migliore d’Europa.