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29/04/2025 ore 15.01
Ambiente

«In Calabria la montagna può diventare motore di sviluppo ma serve investire sul futuro»: le proposte di Legambiente

Ospite della puntata condotta da Pier Paolo Cambareri, il responsabile nazionale dell'associazione Nicoletti che ha parlato anche dell’importanza di creare asili nido considerati, veri e propri attrattori per aumentare le presenze nelle aree interne. La guida turistica Guzzo: «I nostri Parchi sono una ricchezza da non sottovalutare»

di G.D'A.

La ricchezza della montagna, il turismo ma anche la necessità di implementare i servizi per attrarre nuovi abitanti e dare vita a nuove possibilità di sviluppo. Sono stati questi i temi al centro della puntata odierna di Dentro la notizia (clicca qui per rivedere la puntata), il format condotto da Pier Paolo Cambareri. Ospiti della puntata Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Legambiente e Noemi Guzzo, guida del Parco della Sila.

I parchi e le montagne in Calabria, non solo turismo

La Calabria vanta la presenza di tre Parchi nazionali e uno regionale. Generalmente si parla delle aree montane come fonte potenziale di ricchezza dal punto di vista turistico trascurando l’aspetto economico: «Il tema della montagna – afferma Nicoletti – è fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici. Le aree interne rappresentano infatti un punto essenziale della transizione ecologica». I parchi «nascono per preservare la biodiversità e mettere in campo strategie di sviluppo sostenibile locale». In questo contesto, «il turismo è uno degli approcci». Ma non l’unico. Infatti nel sistema delle aree protette operano in Italia «750mila imprese attive nel settore forestazione, agricoltura e pesca. Sono un valore aggiunto alla bio-economia».

Il modo di vivere la montagna

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La valorizzazione della montagna e i nuovi orizzonti turistici sono stati al centro dell’intervento della guida turistica Guzzo: «Il Parco della Sila accoglie diversi target di visitatori, dagli escursionisti più esperti alle famiglie con persone che si stanno avvicinando alla montagna». La varietà della rete sentieristica che parte dai centri dei villaggi «ci aiuta anche a regalare delle esperienze su misura». Rispetto al passato il modo di approcciarsi alla montagna è cambiato: «Adesso si va in montagna anche per vivere avventure all’area aperta». La presenza in Calabria di tre Parchi nazionali (Pollino, Sila e Aspromonte) e quello regionale (Serre) «è una ricchezza che troppo spesso si tende a sottovalutare ma al contrario è un punto a nostro favore anche per la diversità di questi siti, tutti bellissimi, legati da qualche tempo da una ciclovia».

Il ruolo della Regione

Sul ruolo delle istituzioni nel percorso di valorizzazione delle aree interne, il responsabile Legambiente non ha dubbi: «Le Regioni possono incidere fortemente sul portare a coerenza le politiche mandate avanti dai Comuni. Ad esempio sfruttare le risorse in maniera equilibrata». Entrando nel dettaglio, Nicoletti spiega: «La Sila per l’82% è un territorio forestato, ricco d’acqua. Di questi benefici però le comunità locali portano a casa pochissimo». Stesso discorso per l’utilizzo di una risorsa rinnovabile come il legno: «Quelli che noi chiamiamo dal punto di vista scientifico servizi ecosistemici devono essere alla portata delle comunità». A giudizio dell’esponente Legambiente «pianificando risorse anche comunitarie rispetto a come finora fatto si può dare valore aggiunto a chi abita i territori».

I cambiamenti climatici

Nel corso della puntata si è parlato anche dei cambiamenti climatici che hanno interessato le montagne calabresi: «Oggi – fa presente Guzzo - i turisti vengono a farci visita durante tutto l’arco dell’anno. Fortunatamente siamo riusciti anche quest’anno a chiudere una buona stagione invernale ma cerchiamo di dimostrare ai clienti che la montagna si può vivere anche con altre attività: ciaspolate, esperienze a contatto con la natura per esempio».

Investimenti

Un ultimo passaggio, il fronte investimenti nei servizi: «Bisogna investire sugli asili nido, sulle future generazioni e questo non è in contraddizione con gli altri investimenti», sintetizza Nicoletti: «Investire sul ponte dello Stretto? Ce lo possiamo risparmiare ma si può puntare su altre infrastrutture». Tornando agli asili nidi, considerati dei veri e propri “attrattori”, a giudizio del responsabile Legambiente «sono un richiamo per chi magari in città non trova posti e vorrebbe cambiare vita». Una vera e propria opportunità «per attrarre nuovi popolanti». Infine le politiche di integrazione con il coinvolgimento di extracomunitari, «fondamentali per garantire i servizi in tante aree del Paese».