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30/12/2025 ore 10.09
Ambiente

In Italia nel 2025 eventi meteo estremi in aumento del +5,9% a causa delle temperature record e piogge intense

Lombardia, Sicilia e Toscana le regioni più colpite. Il Sud, invece, in sofferenza per l’emergenza siccità. I dati emersi dal bilancio finale dell'Osservatorio Città Clima di Legambiente. Il presidente Ciafani: «Ancora una volta Italia impreparata al cambiamento climatico»

di Redazione
Immagine di repertorio

Sono aumentati nel 2025 gli eventi meteo estremi in Italia e quest'anno è il secondo con più episodi legati al cambiamento climatico negli ultimi undici anni dopo il 2023 che detiene il primato. In particolare, secondo il bilancio finale dell'Osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il gruppo Unipol, sono stati 376 gli eventi meteo estremi registrati nel 2025 nella Penisola, +5,9% rispetto al 2024; il 2023 fu segnato da 383 eventi estremi.

Temperature record

Allagamenti, danni da vento ed esondazioni fluviali sono gli eventi quelli più frequenti. Preoccupa, avverte la ong, l'aumento dei casi legati a temperature record (+94,1%), a frane da piogge intese (+42,4%) e a danni da vento (+28,3%). Lombardia, Sicilia e Toscana le regioni più colpite mentre tra le province, le più martoriate sono state Genova, Messina e Torino.

Emergenza siccità

Il sud quest'anno è stato in sofferenza per l'emergenza siccità con Sardegna, Sicilia e Puglia in testa. I danni subiti nel Paese nel 2025, secondo un recente studio dell'Università di Mannheim - ricorda Legambiente - ammontano a 11,9 miliardi di euro e in futuro, con una proiezione al 2029, saliranno a 34,2 miliardi di euro. «La crisi climatica non fa sconti a nessuno - osserva Legambiente - È urgente attuare il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, approvato a fine 2023, stanziando le risorse economiche necessarie e approvare una legge contro il consumo di suolo».

Le aree più colpite

Più in dettaglio, nel 2025 gli allagamenti da piogge intense sono stati 139, i danni da vento 86 e le esondazioni fluviali 37. A Genova ci sono stati 12 eventi meteo estremi, a Milano e a Palermo 7 ciascuna; a livello regionale in Lombardia 50 casi, in Sicilia 45 e in Toscana 41. Fra le province, quella di Genova ha registrato 16 eventi meteo estremi, quelle di Messina e Torino 12, quelle di Firenze e Treviso 11, Milano 10, le province di Como, Lecce, Massa Carrara e Palermo 9.

Preoccupano anche i danni sui trasporti: 24 gli episodi che nel 2025 hanno provocato danni e ritardi a treni e trasporto pubblico locale. Interruzioni e sospensioni causate non solo da piogge intense, allagamenti e frane, ma anche dalle temperature record e dalle forti raffiche di vento.

Azioni «sporadiche e non coordinate»

La Penisola, denuncia Legambiente, «paga lo scotto di azioni di adattamento sporadiche e non coordinate, prive di multi settorialità e di un approccio multilivello». Per evitare anche danni economici ingenti, «è fondamentale avviare una governance nazionale, attuare il Pnacc, approvato a fine 2023, stanziando le risorse economiche necessarie che ancora oggi mancano per 'dare gambe' alle 361 misure da adottare su scala nazionale e regionale. Ad oggi la sua mancata attuazione rallenta a cascata la redazione di Piani locali di adattamento al clima». Altrettanto urgente, secondo l'associazione ambientalista, è istituire con decreto l'Osservatorio nazionale per l'adattamento ai cambiamenti climatici, composto dai rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali per l'individuazione delle priorità territoriali e settoriali e per il monitoraggio dell'efficacia delle azioni di adattamento.

«Ancora una volta l'Italia - commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - si è fatta trovare impreparata di fronte a una crisi climatica che è una dura realtà sul territorio nazionale da molti anni. E a pagarne lo scotto sono come sempre i cittadini, i territori, le imprese e più in generale l'economia del Paese. Continuiamo a riconcorrere le emergenze, invece che lavorare su piani di mitigazione e di adattamento e prevenzione. Al Governo Meloni chiediamo di mettere la crisi climatica al centro della sua agenda politica».