Inghiottito da una frana 10 anni fa, così a Caulonia il quartiere Maietta rischia di sparire
La rupe, nel cuore del centro storico, interessata da tempo da fenomeni di dissesto idrogeologico. L’assessore: «Situazione complessa». L’opposizione: «Emergenza che riguarda tutti»
Fino a 10 anni fa era uno dei posti più suggestivi del centro storico di Caulonia, un affaccio mozzafiato sulla vallata dell’Amusa e su uno spicchio di costa ionica, impreziosita da una chiesa del Settecento, costruita su ciò che restava di un antico convento agostiniano. Il quartiere Maietta, parte dell’antico borgo noto come “Giudecca”, è da anni vittima di un dissesto idrogeologico cronico, con frane ricorrenti documentate almeno da dieci anni, durante i quali la situazione è tutt’altro che migliorata. La zona è off limits ad auto e pedoni. Le case, o quello che resta, sono state tutte sgomberate. La chiesa, interessata da paralleli lavori di restauro, è chiusa al culto.
Monitoraggi geologici e sensori sono stati attivati sin dal 2017 per tracciare i movimenti del terreno, mentre tavoli tecnici e sopralluoghi con la Protezione Civile e la Regione (con Carlo Tansi, Oliverio e altri attori istituzionali) negli anni hanno definito strategie per interventi urgenti e a medio-lungo termine. Malgrado i finanziamenti (quasi 2 milioni di euro stanziati dalla Regione nel 2018) e interventi provvisori, i lavori hanno subito diverse battute di arresto con accuse reciproche tra amministrazione comunale e opposizione su ritardi, fallimenti e stallo gestionale.
La messa in sicurezza dell’area
«Va detto con onestà intellettuale che ci troviamo dentro una rete complessa di difficoltà tecniche e relazionali - ha espresso l’assessore comunale Maria Campisi a margine dell’ultimo sopralluogo nei giorni scorsi - tra impresa appaltatrice, subappaltatori, direzione lavori, progettisti e apparati burocratici regionali, i margini per fornire informazioni sintetiche e definitive sono stretti. La priorità assoluta sarà data alla regimentazione idrica nella zona antistante la chiesa.
Parallelamente sarà realizzata una pista di accesso al piede della rupe, indispensabile per il trasporto e la posa degli elementi piú ingombranti. Tutto questo si inserisce nel più ampio percorso di consolidamento e messa in sicurezza dell’area, che ha come obiettivo finale la pavimentazione della piazza».
Sollecitato l’intervento della Regione
È mentre attivisti e ambientalisti invitano la comunità a superare divisioni e conflitti per affrontare con determinazione il problema, la minoranza punta il dito contro il Comune: «La realtà è purtroppo evidente - sostengono i consiglieri Luana Franco, Antonio Marziano, Maria Luisa Cricelli e Ilario Cavallo - questa Amministrazione non è stata in grado di approcciare efficacemente la questione. Ora, di fronte alla gravità assoluta della situazione, emergono finalmente le prime timide ammissioni di incapacità. Adesso ciò che conta è salvare Maietta. Chiediamo pertanto con forza e urgenza un intervento diretto della Regione Calabria e del commissario straordinario per il dissesto, prima che sia davvero troppo tardi».