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04/06/2025 ore 17.10
Ambiente

Inwit si ritira, il Comune di Domanico vince la contesa: scongiurata l’installazione di una mega antenna

Il colosso europeo delle infrastrutture per le telecomunicazioni rinuncia alla costruzione di un traliccio da 18 metri destinato ad ospitare una serie di ripetitori 5G. Il sindaco Segreti Bruno: «Battaglia di sicurezza ambientale e di salvaguardia della salute dei cittadini»

di Salvatore Bruno

Inwit spa si ritira dalla contesa giudiziaria intrapresa dal comune di Domanico per impedire la costruzione, in un terreno privato, di un traliccio da 18 metri su cui il colosso europeo delle antenne intendeva installare una serie di ripetitori telefonici per il 5G. Il Tower operator lo ha formalmente comunicato agli uffici dell’amministrazione all’indomani della decisione del Consiglio di Stato che aveva accordato la sospensione dei lavori, accogliendo il ricorso depositato dall’avvocato Agostino Rosselli su delega del sindaco Gianfranco Segreti Bruno.

Braccio di ferro lungo più di un anno

Come si ricorderà la contesa era cominciata all’inizio dello scorso anno quando la Inwit Spa aveva intrapreso le azioni propedeutiche alla costruzione dell’infrastruttura in località Burgazzo, su un suolo di proprietà dell’Istituto Diocesano per il sostentamento del Clero di Cosenza-Bisignano. L’iniziativa però, era stata avviata in violazione del regolamento comunale che espressamente prevede come queste tipologie di apparati possano essere collocate esclusivamente su terreni pubblici, alla scopo evidentemente di poter concedere titoli autorizzativi solo in circostanze nelle quali opere così invasive ed impattanti non ledano gli interessi della collettività.

Il traliccio non s’ha da fare: Domanico blocca ancora la costruzione di una mega antenna alta 18 metri

Il ricorso davanti ai giudici amministrativi

La Inwit però aveva impugnato davanti ai giudici amministrativi sia il provvedimento di sospensione dei lavori, sia la delibera di approvazione del regolamento, ritenendone illegittimi i contenuti. Nello scorso mese di dicembre, in primo grado, il Tar aveva dato ragione al colosso della telefonia, ma il Consiglio di Stato aveva comunque deciso di non autorizzare la ripresa della costruzione del traliccio, valutando prioritario mantenere inalterato lo stato dei luoghi in attesa della definizione del giudizio di appello. Che adesso non sarà più necessario attendere avendo la Inwit rinunciato.

La soddisfazione del sindaco

«Un risultato di grande rilievo, che giunge al termine di un percorso lungo e complesso, condotto con impegno, coerenza e senso di responsabilità – ha commentato il primo cittadino di Domanico - Sin dall'inizio, abbiamo affrontato la questione con la massima attenzione istituzionale, ponendo al centro l’obiettivo di tutelare la salute pubblica, la sicurezza ambientale e la qualità della vita dei cittadini. Il ritiro dal progetto da parte di Inwit rappresenta un esito concreto e positivo, che conferma l'efficacia dell'azione amministrativa e la capacità dell'ente locale di far valere i propri diritti e quelli della collettività anche in sede giurisdizionale. In questa occasione l'amministrazione esprime un sentito ringraziamento all'avvocato Agostino Rosselli per l'alto livello di competenza, la professionalità e il prezioso supporto legale offerto nel corso di tutto il procedimento. Il suo contributo è stato determinante per il raggiungimento di questo importante traguardo».

Troppo rischioso attendere la sentenza

La scelta di Inwit sarebbe da ricondurre agli effetti dirompenti che una probabile sentenza favorevole al Comune di Domanico da parte del Consiglio di Stato, potrebbe avere in termini giurisprudenziali. Peraltro l’amministrazione aveva più volte tentato una mediazione per concordare con la Inwit una localizzazione dell’antenna più consona e meno impattante, anche in applicazione del codice delle telecomunicazioni in vigore. Con riguardo ad utilizzare in ogni caso il suolo pubblico dove queste infrastrutture devono essere prioritariamente installate come prescritto pure dalla Regione Calabria, ai sensi della Legge 44 del 2023 recentemente approvata a Palazzo Campanella.