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15/05/2025 ore 13.29
Ambiente

La sfida delle Comunità energetiche per la sostenibilità e la transizione ecologica: focus all’Unical

All’Università della Calabria giornata di studi con giuristi ed esperti del settore. Le esigenze di tutela ambientale coniugate alla partecipazione democratica ed alla capacità istituzionale 

di Redazione

Il Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Università della Calabria ha ospitato il convegno Sostenibilità e Cer: principi e risvolti, organizzato nell’ambito del corso di dottorato in Teoria e Prassi del Diritto e del Progetto Tech4You. L’evento ha rappresentato un momento di riflessione ad alta densità scientifica su una delle sfide più attuali della transizione ecologica: la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer), tema che per la sua natura complessa e interconnessa ha chiamato in causa competenze giuridiche, ingegneristiche, ambientali e amministrative.

Il diritto a un ambiente salubre

Dopo i saluti istituzionali del direttore del dipartimento Franco Rubino, della coordinatrice del corso di laurea in giurisprudenza Giovanna Chiappetta, di Gabriella Cazzetta, coordinatrice del corso di studi in servizi giuridici per l’innovazione digitale), di Mario Maiolo, presidente Green HoMe Scarl e di Maurizio Muzzupappa, presidente del CdA del Consorzio Tech4You, i lavori sono stati introdotti e moderati da Renato Rolli, il quale ha proposto una relazione dal titolo Cer e principi costituzionali, orientata ad inquadrare il fenomeno delle comunità energetiche all’interno dell’articolato sistema di valori costituzionali, «tra i quali – ha ricordato Rolli – hanno un ruolo cardine il principio di sussidiarietà e il diritto ad un ambiente salubre».

Argomento trasversale

La natura trasversale dell’argomento è emersa con chiarezza dagli interventi dei relatori, provenienti da ambiti disciplinari diversi ma complementari. Maristella Amisano ha esaminato la funzione preventiva del diritto penale ambientale; Edoardo Zanchini ha rappresentato il lavoro svolto da Roma Capitale nell’adozione del primo Regolamento Cer. Fabrizio Luciani ha esplorato la dimensione partecipativa e la cittadinanza attiva connessa alla costituzione delle comunità energetiche, segnalandone il valore in termini di democrazia energetica. Anna Pinnarelli ha delineato le sfide progettuali e gestionali poste alle amministrazioni pubbliche dalla realizzazione concreta delle Cer. Il caso studio del porticciolo di Salina, presentato dal Fabrizio Tigano, ha rappresentato un esempio concreto di attuazione di modelli energetici innovativi a scala locale.

Nutrita serie di contributi

Una nutrita serie di contributi ha arricchito ulteriormente il dibattito, offrendo riflessioni su modelli organizzativi, rapporti obbligatori, economia circolare e governance multilivello. In particolare sono intervenuti Adele Caterini su Modelli organizzativi e rapporti obbligatori; Francesca De Cicco su CER e ruolo giocato degli enti locali; Alberto D’Aiello su L’economia circolare quale nuovo paradigma di sostenibilità; Maria Rita Maiolo su Sostenibilità e diritto penale ambientale; Antonio Mitrotti su Amministrazioni comunali e CER; Giovanni Nico e Alfredo Toteda su Esempio pratico di applicazione dello studio sulle autorizzazioni ambientali. Le conclusioni sono state affidate a Francesco Manganaro, che ha riannodato i fili del confronto, sottolineando la necessità di un’alleanza tra sapere giuridico, responsabilità amministrativa e innovazione tecnologica per dare concreta attuazione ai modelli di sostenibilità energetica fondati sulle comunità. Il convegno, seguito anche online, ha dimostrato come il tema delle Cer richieda un approccio integrato e multidisciplinare, capace di coniugare tutela ambientale, partecipazione democratica e capacità istituzionale. Un esempio concreto di come l’università possa contribuire attivamente alla costruzione di un futuro energetico più equo, sostenibile e condiviso.