L'energia del mare che cambia il futuro: il Noel dell’Università Mediterranea conquista anche il porto di Vibo
VIDEO | Dall’impianto pilota dell’ateneo di Reggio Calabria alla nuova sfida green al porto di Vibo Valentia. Il progetto guidato dal prof. Felice Arena, dimostra come la forza del mare possa diventare una risorsa energetica sostenibile
Un’onda può cambiare il futuro. È questa la filosofia che guida il progetto NOEL – Natural Ocean Engineering Laboratory – realizzato dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria nella zona dell’ex Tempietto. Un impianto che sfrutta l’energia del moto ondoso per generare elettricità in maniera pulita e sostenibile. Una sperimentazione avanzata, dallo straordinario potenziale ambientale, che ora si prepara a varcare i confini dello Stretto.
Abbiamo visitato il laboratorio e intervistato il professor Felice Arena, docente del Dipartimento DICEAM e responsabile scientifico del progetto. «L’idea – ci spiega – è trasformare la forza del mare, spesso vista come una minaccia, in una risorsa strategica per produrre energia rinnovabile, soprattutto in contesti portuali e costieri». Un’innovazione che non resta solo sulla carta, ma che sta già trovando applicazione concreta.
Nei giorni scorsi è stata infatti sottoscritta una convenzione tra l’Università Mediterranea di Reggio Calabria – Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, delle Infrastrutture e dell’Energia Sostenibile (DICEAM) – e l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, con l’obiettivo di estendere il progetto anche al porto di Vibo Valentia, che punta così a diventare uno dei primi scali marittimi green del Sud Italia.
Alla firma erano presenti il Presidente dell’ADSP Andrea Agostinelli, il Rettore dell’Università Mediterranea prof. Giuseppe Zimbalatti, il Direttore del DICEAM prof. Giuseppe Barbaro, insieme al
Il progetto prevede l’installazione di dispositivi in grado di convertire l’energia del moto ondoso in energia elettrica sfruttando una tecnologia innovativa e replicabile. Una rivoluzione in campo ingegneristico che dimostra come la sostenibilità possa essere motore di sviluppo per il territorio.
Reggio Calabria diventa così il laboratorio naturale di un’idea destinata a farsi strada: coniugare scienza, ambiente e infrastrutture per costruire una nuova economia dell’energia. E il mare, da sempre elemento centrale nella vita del Mediterraneo, torna protagonista come fonte di futuro.