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08/03/2025 ore 12.57
Ambiente

Rinnovabili, Calabria al palo: ci vorranno 20 anni per arrivare agli standard nazionali. Legambiente: «Serve una strategia unitaria»

Ammonta al solo 12% la percentuale di nuovi impianti nella nostra regione mentre sembrano insanabili i contrasti con alcuni Enti locali ed altri gruppi ambientalisti sui grandi progetti

di Nico De Luca

Assieme ad altre quattro regioni (Val d’Aosta, Umbria, Molise e Sardegna) la Calabria accusa il maggiore ritardo nel programma di transizione per lo sviluppo di energie rinnovabili, previsto dal decreto ministeriale del luglio scorso. Il report “Scaccomatto” di Legambiente appena presentato a Rimini boccia del resto l'intero dato nazionale complessivo e ricorda alla nostra Regione che per rispettare i parametri entro il 2030 si dovrebbero attivare 3.173 megawatt o di questo passo attendere altri 23 lunghi anni.

Rinnovabili, Italia bocciata: Calabria tra le regioni che fanno peggio, impiegherà oltre 20 anni per raggiungere gli obiettivi

I dati del netto ritardo

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«La nostra Regione – afferma Anna Parretta, presidente calabrese di Legambiente – tra il 2021 e il 2024 ha realizzato soltanto 386 megawatt pari a circa il 12 per cento dell'obiettivo finale. L'analisi dei dati dimostra che sul totale di produzione di energia elettrica la nostra Regione si dimostra dipendente dalle fonti fossili. Sul totale dei gigawattore elettrici prodotti attualmente soltanto il 35,6 per cento risulta direttamente proveniente da fonti rinnovabili»

Per rinnovabili si intendono quelle fonti che come la solare, la eolica, la geotermica da biomasse, la idroelettrica e la marina si rigenerano in modo naturale nel tempo e non si esauriscono.Un grosso problema considerato l’ostracismo di enti locali e gruppi ambientalistici che si oppongono a grandi installazioni (tipo off shore)

Strategia progettuale e contrasti

«I prossimi anni – aggiunge Parretta – dovranno quindi essere caratterizzati da importanti installazioni da fonti rinnovabili se vogliamo raggiungere gli obiettivi climatici, abbassare il costo delle bollette, tutelare l'ambiente, creare nuova occupazione ed evitare guerre connesse al controllo delle energie fossili. Alla Regione Calabria in materia energetica serve una strategia unitaria che coordini i vari piani di sviluppo e vari progetti. Se vogliamo raggiungere appunto gli obiettivi climatici, abbassare il costo delle bollette, tutelare l'ambiente e creare nuova occupazione».