25 aprile, la Resistenza al fascismo anche dall’Albania: ecco la storia del partigiano reggino Sebastiano Musolino
Lo scrittore e docente Francesco Idotta, ospite della nuova puntata di A tu per tu negli studi del Reggino.it, si è nutrito dei racconti del nonno e ha trasposto in romanzo la sua storia, consegnando alla memoria collettiva uno spaccato di lotta ancora oggi poco conosciuto
Nonno Sebastiano, classe 1923, chiamato alle armi a vent’anni e inviato in Albania, ha consentito a Francesco Idotta, scrittore e insegnante di Storia, di immergersi in quella lotta per la libertà dal fascismo combattuta anche fuori dall’Italia. Anche se successivamente sono stati ritrovati dei diari, sono stati i racconti orali del nonno ad aver ispirato il romanzo La strategia del Cervo al centro, con la storia poco conosciuta della resistenza al fascismo di italiani e albanesi in Albania, della nuova puntata di A tu per tu negli studi del Reggino.it.
In occasione dell’80°anniversario della liberazione dal Nazifascismo, dedichiamo questo spazio di approfondimento a questo spaccato storico poco raccontato. La resistenza al fascismo non fu, infatti, combattuta solo da uomini, ma anche da donne, e non solo da soldati italiani.
«Mio nonno aveva 20 anni quando, nel 1943, fu mandato in Albania. Il momento era particolarmente drammatico. All'indomani dell'Armistizio di Cassibile i militari italiani furono posti davanti a un bivio: arrendersi e consegnare le armi e la libertà oppure continuare a combattere per riconquistarla. Si unì a una brigata partigiana. La libertà dal fascismo fu difesa anche oltre l'Adriatico. Il contributo delle donne fu determinante dal punto di vista sociale e politico ma soprattutto dal punto di vista militare.