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22/09/2025 ore 11.47
Attualità

Al concerto per la pace con Andrea Bocelli anche la giovane cantante calabrese Antea: «Momento unico»

L’artista tra i protagonisti dell’evento ospitato nella suggestiva cornice di piazza San Pietro: «Grata di aver potuto contribuire alla sensibilizzazione e agli obiettivi dell’evento con la mia voce e con il mio cuore»

di Ernesto Mastroianni

Martina Antea Carelli, in arte Antea. Cantante, compositrice, musicista. Oltre ai titoli musicali, vanta un master in psicologia. Appassionata da sempre al suono, studia con particolare attenzione i rapporti tra musica e psiche. Tra le sue collaborazioni spiccano nomi come Andrea Bocelli, Achille Lauro e molti altri. LaC News24 l’ha incontrata per una chiacchierata.

Sei stata protagonista di un concerto per la pace, con ospiti del calibro di Andrea Bocelli. Che significato ha avuto per te esibirti in un evento così simbolico?

«Prima di tutto, sono profondamente grata e felice di aver potuto contribuire alla sensibilizzazione e agli obiettivi dell’evento con la mia voce e con il mio cuore. Sono temi che sento vicini, sia come artista che come persona. Inoltre, condividere il palco con artisti di fama mondiale, ricchi di esperienza e umanità, è stato un dono preziosissimo, un valore aggiunto che porterò sempre con me».

L’evento in onore della pace in Piazza San Pietro ha avuto grande risonanza. Ce ne parli?

«Lo spettacolo Grace of the World è stato un momento di unione unico, memorabile, direi indimenticabile. La musica, linguaggio universale per eccellenza, si è fatta portatrice di fraternità, amore e pace. Piazza San Pietro, cuore spirituale del mondo, ha accolto lo spettacolo sostenuto dal Vaticano, con 3000 droni che hanno illuminato il cielo con immagini ed effetti suggestivi.

Sul palco si sono alternati artisti di fama internazionale, con la direzione artistica di Andrea Bocelli e Pharrell Williams e la direzione musicale di Adam Blackstone. Hanno preso parte il meraviglioso coro della diocesi diretto da Monsignor Marco Frisina, e ospiti come Karol G, John Legend, Jennifer Hudson, Il Volo, lo stesso Bocelli, Pharrell Williams e molti altri.

Particolarmente emozionante è stata anche la presenza dei Voices of Fire, coro gospel straordinario che ha accompagnato la serata. In questo contesto ho avuto l’onore di esibirmi: un’esperienza che custodirò sempre, perché rispecchia anche il mio percorso artistico, in cui affronto spesso temi sociali e di pace».

Hai calcato palchi importanti, come quello di Capodanno a Cosenza aprendo il concerto di Achille Lauro. Come vivi questi momenti di grande esposizione artistica?

«Sul palco mi sento a casa: lo vivo con naturalezza, divertimento e tanta energia. L’emozione c’è sempre, soprattutto nei momenti che precedono l’ingresso in scena. Lo scorso Capodanno, ad esempio, l’ho sentita in modo speciale: aprire il concerto di Achille Lauro nella mia città, Cosenza, è stato un onore immenso. Lì l’orgoglio si è unito alla felicità».

Hai collaborato con numerosi artisti internazionali. Cosa ti hanno lasciato queste esperienze?

«Ogni collaborazione è unica e arricchisce il mio percorso sia artistico che umano. Un’esperienza particolare è stata quella con la Marvel, durante le riprese a Ostia Antica del teaser trailer del film Thor: Love and Thunder, con Natalie Portman: lì ho partecipato come musicista e coreografa. Le riprese sono state intense e impegnative, ma mi hanno insegnato disciplina interiore e la consapevolezza che alla preparazione e alla professionalità bisogna unire sempre la passione».

Sei laureata in composizione e possiedi un master in psicologia. Come si intrecciano musica e psiche?

«Ho studiato composizione e canto al Saint Louis College of Music di Roma, e successivamente ho conseguito un master in psicologia, sempre a Roma. Mi interesso in particolare del suono da un punto di vista fisico e curativo.

La musica riflette ciò che siamo dentro: suonando o cantando possiamo esprimere emozioni ed energie profonde. Ha un potere terapeutico enorme, non solo emotivo e psicologico ma persino medico. È un tema che sto sviluppando nei miei studi e nel mio primo libro, a cui sto lavorando con grande entusiasmo».

C’è stato un momento della tua vita in cui la musica ti ha salvata?

«Assolutamente sì. La musica mi ha salvata più volte, soprattutto durante l’adolescenza, un periodo complicato per tanti. Mi ha insegnato ad amarmi, a guardarmi dentro, a scoprire parti di me che non vedevo. È stata ed è la mia ancora, la voce della mia anima».

Guardando al futuro: sogni un progetto che unisca definitivamente arte e psicologia?

«Sì, uno dei miei obiettivi è proprio quello di continuare a indagare il legame tra musica e interiorità, tra suono, corpo e spirito. Credo che questo legame esista da sempre, basta solo saperlo riconoscere e approfondire. La musica unisce: questo dovrebbe essere il suo scopo più alto, contribuire a edificare una società più consapevole e cosciente».