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12/11/2025 ore 16.43
Attualità

Allarme per l’editoria: senza sostegni a rischio la libertà di stampa e la democrazia

Con la scadenza dei contributi statali a fine 2025, l’editoria quotidiana e periodica italiana affronta un futuro incerto. La Fieg avverte: senza sostegno, rischia di indebolirsi l’informazione libera e indipendente

di Redazione Attualità

A fine 2025 scadranno gli interventi di sostegno all’editoria quotidiana e periodica, un sistema che negli ultimi anni ha permesso a giornali, edicole e distributori di continuare a garantire un’informazione di qualità, libera e indipendente. Ma nel disegno di legge di Bilancio attualmente in discussione non sono previste nuove misure, lasciando il settore in una situazione di estrema incertezza.

La Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) ha lanciato un allarme: senza interventi concreti da parte di Governo e Parlamento, rischia di spegnersi lentamente l’informazione libera, mettendo in discussione uno dei pilastri della democrazia.

«Gli strumenti introdotti negli ultimi anni – dal credito sulla carta ai contributi per le copie vendute, dagli incentivi agli investimenti in innovazione e alle assunzioni di giovani professionisti, agli aiuti alle edicole e alle imprese di distribuzione – hanno consentito di mantenere viva la filiera editoriale, affrontare le sfide del digitale e dell’intelligenza artificiale, e salvaguardare posti di lavoro», spiega la Fieg. Tutte misure, aggiunge l’associazione, che oggi rischiano di non avere seguito.

Per questo, gli editori italiani hanno deciso di far sentire la propria voce in modo coordinato, pubblicando una pagina comune su testate e siti editi in tutta Italia. L’appello è diretto a parlamentari, presidenti di regioni e province, sindaci, assessori e consiglieri locali: sostenere l’informazione significa tutelare il diritto dei cittadini ad avere notizie attendibili e radicate nei territori.

Il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, ha annunciato che l’associazione utilizzerà tutti i canali istituzionali e intraprenderà ogni azione utile a confermare le attuali misure di sostegno. «Se l’informazione di qualità non riceverà le condizioni normative ed economiche necessarie – avverte – non ci sarà solo un danno per le imprese e per i giornalisti, ma un rischio serio per l’intera democrazia».

In un’epoca di grandi trasformazioni digitali e di sfide economiche per la stampa, il messaggio degli editori è chiaro: senza sostegno pubblico, volontario o programmato, la libertà di stampa rischia di spegnersi lentamente, compromettendo il diritto dei cittadini a essere informati in modo libero, indipendente e professionale.