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02/11/2025 ore 16.39
Attualità

Ambasciatore del design italiano nel mondo, a New York all’archistar calabrese Giuseppe Samà il premio Ilica 2025

L’architetto e interior designer ha ricevuto il prestigioso riconoscimento assegnato dall’Italian Language Inter-Cultural Alliance a personalità che incarnano l’eccellenza italiana all’estero

di Ernesto Mastroianni

Nella cornice suggestiva del Queens Museum, uno dei luoghi simbolo della vitalità culturale newyorkese, si è svolta la cerimonia annuale di ILICA – Italian Language Inter-Cultural Alliance, durante la quale l’architetto e interior designer Giuseppe Samá è stato insignito di un prestigioso riconoscimento per la sua straordinaria carriera e per il contributo dato alla diffusione dei valori estetici e culturali italiani nel mondo.

Davanti a oltre 300 ospiti, tra rappresentanti istituzionali, personalità del mondo dell’arte, dell’imprenditoria e della cultura italo-americana, Samá ha ricevuto il Premio ILICA 2025, un’onorificenza riservata ogni anno a poche figure di spicco che incarnano con il proprio percorso professionale l’eccellenza, l’innovazione e l’identità italiana all’estero.

Fondata a New York nel 2003, ILICA è una delle più autorevoli istituzioni culturali dedicate alla promozione della lingua e dei valori italiani nel contesto internazionale. Attraverso eventi, conferenze e riconoscimenti di alto profilo, l’organizzazione si impegna a valorizzare coloro che, nei diversi ambiti delle arti, delle scienze e dell’imprenditoria, mantengono vivo il legame con le radici italiane, contribuendo al dialogo interculturale tra Italia e Stati Uniti.

Giuseppe Samà, l’architetto calabrese che ha conquistato il mondo: «Ogni mio progetto racconta il luogo da cui nasce»

Originario della Calabria, Giuseppe Samá ha costruito una carriera che riflette pienamente questa missione. Dopo gli esordi in Italia, il suo linguaggio architettonico lo ha portato a firmare progetti in Spagna, Grecia, Maldive, Arabia Saudita e Stati Uniti, distinguendosi per una cifra stilistica che unisce minimalismo, matericità e senso dello spazio. Ogni suo progetto racconta una ricerca costante di equilibrio tra natura, luce e proporzione, espressione autentica del design italiano contemporaneo.

Oggi con studio a New York, Samá è riconosciuto come una delle voci più raffinate nel panorama dell’architettura internazionale. Le sue opere spaziano da residenze private e boutique hotel fino a spa in resort di lusso, tra cui un esclusivo Wellness Retreat alle Maldive e un boutique hotel in Campania. Tutti i suoi lavori condividono una visione: creare spazi che non siano solo esteticamente belli, ma capaci di evocare emozioni e benessere.

Nel ricevere il premio ILICA, Giuseppe Samá ha espresso la sua gratitudine con parole che riflettono il legame profondo con le sue origini: «Questo riconoscimento ha per me un valore speciale: non solo come traguardo professionale, ma come simbolo di come la creatività italiana continui a ispirare e a unire le persone nel mondo. Le mie radici sono in Calabria, e in ogni progetto porto con me un pezzo di quella terra».

La serata si è conclusa con un lungo applauso, tributo a un professionista che rappresenta la nuova generazione di creativi italiani nel mondo, capace di coniugare eleganza, innovazione e identità.

Tante le personalità presenti all’evento, fra le quali Monsignor Hilary Franco, rappresentante il Vaticano alle Nazioni Unite. Ha servito 6 papi ed ora è al settimo con papa Leone XIV.

Con questo premio, ILICA ha voluto riconoscere in Giuseppe Samá non solo un architetto di successo, ma un ambasciatore della cultura e del design italiano, protagonista di un percorso che continua a ispirare e a costruire ponti tra le due sponde dell’Atlantico.

Il giovane architetto è rimasto molto legato alla sua terra, a Fuscaldo in particolare, dove non appena può viene per rivedere la sua famiglia di origine: «La Calabria è una terra spettacolare, in America se ne parla tantissimo, sono molti i calabresi che vivono negli Stati Uniti. Ma qui in Calabria si trova una bellezza artistica, paesaggistica e culturale come poche altre regioni al mondo».