Assistenza domiciliare, l’Uil e l’Uilp Calabria: «La nostra regione invecchia, si migliorino i servizi per gli anziani»
Secondo il report realizzato dal sindacato, nel 2024 si è registrato un +108% di pazienti assistiti con almeno una prestazione domiciliare. Numeri importanti ma non ancora sufficienti. Per le sigle sindacali è inoltre necessario fornire supporto alle famiglie tutelare i caregiver
«In una regione come la Calabria che invecchia e che continuerà ad invecchiare è necessario migliorare i servizi dell’assistenza domiciliare integrata». Lo sottolineano Mariaelena Senese, segretario Uil Calabria e Francesco De Biase, segretario della Uil pensionati Calabria, commentando i dati contenuti nel report della Uil sull’Assistenza domiciliare.
Nonostante le risorse stanziate dalla misura del Pnrr “Casa come primo luogo di cura”, 2,7 miliardi, con una spesa di circa 1,3 miliardi, ancora oggi si registrano criticità e ostacoli che non consentono di dare efficaci risposte alle esigenze di cura e assistenza della popolazione anziana.
Il report
I numeri sono eloquenti: al 31 dicembre 2023 nella regione sono stati censiti oltre 439mila calabresi con età superiore ai 65 anni, ed un indice di vecchiaia pari a 178,6/100, dato cresciuto di oltre 40 punti percentuale negli ultimi 10 anni. Un invecchiamento della popolazione che porta ad un crescente bisogno di cure domiciliari per anziani fragili e non autosufficienti.
Secondo il report della Uil in Calabria nel 2024 si è registrato un +108% di pazienti assistiti con almeno una prestazione domiciliare. Un risultato importante, anche se ancora inferiore alla media nazionale, ma non sufficiente rispetto agli obiettivi del Pnrr per arrivare al 10% della popolazione in Adi entro il 2026. Il dato quantitativo, inoltre, non si traduce in un adeguato incremento della qualità assistenziale.
«L’ aumento dell'aspettativa di vita e un minor tasso di natalità, richiedono- sottolineano Senese e De Biase - un potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare che sono attualmente insufficienti rispetto alla domanda e spesso frammentati. L'obiettivo è permettere agli anziani di rimanere nel proprio ambiente domestico il più a lungo possibile, migliorando la loro qualità di vita e riducendo i ricoveri ospedalieri non necessari, alleggerendo così la pressione sugli ospedali. Per raggiungere il risultato è necessario integrare l’assistenza sociale e quella sanitaria. C’è bisogno di stanziamenti certi, (nazionali, regionali, comunali), per finanziare in modo stabile i servizi domiciliari e la formazione del personale. Intervenire per colmare le carenze di organico, visto che oggi manca personale qualificato (infermieri, operatori socio-sanitari) e migliorare le condizioni di lavoro per chi opera a stretto contatto con pazienti fragili e anziani. Necessario inoltre un supporto alle famiglie e una maggiore tutela per i caregiver familiari, che rappresentano una parte essenziale del nostro sistema di welfare. Disomogeneità territoriali, ritardi, attese e incertezze penalizzano utenti e lavoratori. Bisogna invertire la rotta -concludono i segretari di Uil e Uilp Calabria - per dare risposte concrete alla platea degli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie».