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16/10/2025 ore 06.15
Attualità

Australiana aggressiva e più contagiosa, in Calabria l’influenza preoccupa: «Vaccinarsi subito è fondamentale»

Ospite a Dentro la Notizia, il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza Martino Rizzo rassicura ma invita alla prudenza e alla prevenzione: «Il virus può causare complicanze neurologiche, soprattutto nei soggetti fragili e negli anziani»

di Paolo Mazza

L’autunno è alle porte e con esso torna la tradizionale influenza stagionale. Quest’anno, però, a preoccupare la comunità scientifica è la cosiddetta “variante australiana”, un ceppo del virus influenzale di tipo A (H3N2) che nell’emisfero australe ha già causato un aumento del 50% dei ricoveri e una trasmissibilità del 70% superiore rispetto agli anni precedenti.
Per capire come la Calabria si sta preparando, a Dentro la Notizia, il format condotto da Pier Paolo Cambareri su LaC Tv, è stato ospitato il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Martino Rizzo, alla guida di una delle realtà sanitarie più grandi d’Italia, con dieci ospedali sotto la propria competenza.

Martino Rizzo ospite di Pier Paolo Cambareri a Dentro la Notizia[Missing Credit]

Rizzo ha voluto subito tranquillizzare i cittadini, spiegando che la situazione è sotto controllo, ma ha anche lanciato un messaggio chiaro: «Essere pronti significa vaccinarsi, e farlo in tempo». La campagna antinfluenzale in Calabria è partita in anticipo, lo scorso 13 ottobre, grazie all’impegno dei medici di base e dei pediatri di libera scelta. «Sono loro – ha detto – a conoscere i pazienti fragili, anziani o immunodepressi, e a sapere quale vaccino è più adatto per ciascuno. Ma chiunque può vaccinarsi anche nei centri vaccinali del proprio territorio».

Il direttore sanitario ha sottolineato come la variante australiana, osservata nei mesi scorsi in Australia e Nuova Zelanda, presenti una maggiore aggressività clinica: «Oltre ai sintomi respiratori tipici, in alcuni casi può provocare complicanze neurologiche come convulsioni o encefaliti». Da qui l’importanza della vaccinazione, che quest’anno è disponibile in più versioni: alcune specifiche per anziani e soggetti immunodepressi, altre pensate per l’intera popolazione.

«Mai come quest’anno è consigliata la vaccinazione – ha ribadito Rizzo –. Io stesso mi vaccinerò nei prossimi giorni insieme ai colleghi della direzione sanitaria. Il vaccino non elimina del tutto il rischio di ammalarsi, ma riduce drasticamente la possibilità di complicanze gravi e di ricovero». Il medico ha ricordato che l’immunità indotta dura circa sei mesi e che il vaccino diventa pienamente efficace due settimane dopo la somministrazione: «Chi si vaccina oggi sarà protetto per tutto il periodo del picco influenzale, tra dicembre e marzo».

Un capitolo a parte riguarda i soggetti fragili e gli anziani, particolarmente vulnerabili. «Le persone con malattie cardiache, diabete, patologie tumorali o immunodepressione hanno una risposta immunitaria più lenta – ha spiegato Rizzo – e rischiano forme più gravi, anche letali. Gli anziani, poi, subiscono un processo naturale di ‘immunosenescenza’ che riduce le difese del corpo. Per loro la Regione Calabria ha esteso la gratuità del vaccino dai 65 ai 60 anni in su».

Nel corso dell’intervista si è parlato anche di Covid e co-somministrazione dei vaccini. Rizzo ha rassicurato che non esistono rischi nel ricevere contemporaneamente il vaccino antinfluenzale e quello anti-Covid: «Sono tutti vaccini a virus inattivato, quindi assolutamente sicuri. Anzi, per gli over 60 è consigliata anche la vaccinazione contro lo pneumococco e contro l’Herpes Zoster (il comune fuoco di Sant'Antonio), che sta colpendo molti anziani».

Buone notizie, inoltre, sul fronte del virus respiratorio sinciziale, che l’anno scorso aveva creato forte allarme. «Abbiamo immunizzato i neonati con anticorpi monoclonali prima della dimissione ospedaliera e i risultati sono stati eccellenti: il reparto pediatrico dell’Annunziata di Cosenza non ha registrato casi gravi. Continueremo su questa strada, anche nei nostri ambulatori e negli studi dei pediatri».

Oltre al tema influenzale, l’intervista ha toccato l’importanza della cultura della prevenzione, ambito in cui la Calabria sta recuperando terreno. «Fino a pochi anni fa avevamo tassi di adesione agli screening oncologici tra i più bassi d’Italia – ha ricordato Rizzo –. Oggi, grazie al coinvolgimento dei medici di famiglia, siamo passati dall’8-9% al 75-80% di partecipazione. È un salto culturale importante».

Infine, un messaggio diretto ai cittadini calabresi: «Vaccinarsi significa proteggere non solo se stessi, ma anche i propri cari e la comunità. Le dosi sono disponibili in tutta la regione, è il momento giusto per farlo e anticipare gli effetti di un virus che potrebbe essere particolarmente aggressivo. La Calabria è pronta».