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31/07/2025 ore 17.47
Attualità

Autorità portuale di Gioia Tauro, cambio ai vertici: Agostinelli ai saluti, al suo posto Piacenza

Il presidente lascia dopo nove anni e otto mesi. Subentra «temporaneamente» l’ex commissario dei porti di Genova e Savona. Governerà anche gli scali di Corigliano Rossano, Crotone, Palmi e Vibo Valentia

di Luca Latella

Dopo nove anni e otto mesi Andrea Agostinelli conclude oggi il suo mandato, prima da commissario nominato dal Ministero dei Trasporti e poi nelle vesti di presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, che governa i porti di Gioia Tauro, Corigliano Rossano, Crotone, Palmi e Vibo Valentia.
Al suo posto il Mit ha nominato commissario dell’ente marittimo Paolo Piacenza. Avvocato, ha già ricoperto il medesimo ruolo nell’authority del Mar Ligure Occidentale nei quali rientrano  gli scali di Genova e Savona.
Il ministro Matteo Salvini ha firmato il decreto col quale lo incarica di guidare lo scalo principale del transhipment italiano.

«L’incarico commissariale, di natura temporanea, è finalizzato ad assicurare la continuità amministrativa e la piena operatività dell’Autorità fino al ripristino degli organi di vertice ordinari. La nomina è stata formalmente comunicata alla Regione Calabria nella stessa data del provvedimento. Il Mit – è spiegato in una nota – ribadisce il proprio impegno a garantire la continuità gestionale degli scali strategici per il Paese e conferma la centralità del porto di Gioia Tauro nel sistema logistico e infrastrutturale nazionale».

Agostinelli: «La legalità la nostra stella polare»

Intanto, l’ammiraglio Agostinelli ha affidato ad una lettera il suo commiato dall’Adsp. «Sono stati anni splendidi e solitari – scrive – intervallati da crisi drammatiche e primati commerciali, ma soprattutto caratterizzati da una ritrovata "piena occupazione" e da una produttività degna di porti situati ad altre latitudini. Anche nei momenti più bui come Covid, ETS, crisi del Mar Rosso - Gioia Tauro ha dimostrato una resistenza eccezionale e questo grazie ad armatori e terminalisti che hanno magnificamente messo a frutto gli enormi spazi portuali e le banchine così performanti del nostro porto».
L’ormai ex presidente sottolinea anche come sia stato «emozionante condividere le iniziali incertezze, le preoccupazioni, la macelleria sociale di 400 licenziamenti ed infine i sorrisi delle maestranze portuali che sono state il "motore" della rinascita, giustamente orgogliose di essere state artefici di tale successo, unitamente ad un programma di finanziamento privato ma anche pubblico imponente ed interamente realizzato. Nuovissime grues, il gateway ferroviario e la banchina "Eranova" di ponente, solo per fare qualche esempio, ma anche lo splendido lungomare del Portovecchio di Crotone e gli avveniristici nuovi alloggi consegnati alla Guardia Costiera di Gioia Tauro».
«La legalità, la trasparenza e la correttezza amministrativa – è un altro passaggio della lettera di Agostinelli – hanno sempre costituito la nostra stella polare! A noi la 'ndrangheta ha fatto schifo davvero. Se è vero che la costruzione originaria del porto arricchì enormemente le 'ndrine locali, le opere pubbliche edificate negli ultimi 10 anni proiettano Gioia Tauro in un futuro fatto di lavoro "buono", di sviluppo e di sostenibilità».

Baker Hughes rinuncia: in fumo l’investimento da 60 milioni a Corigliano Rossano. Agostinelli: «Tragica vittoria per chi si è messo di traverso»

Di Agostinelli si ricorda anche lo scontro con il sindaco di Corigliano Rossano per la vicenda Baker Hughes, società che l’ammiraglio voleva fortemente si insediasse per produrre nello scalo ionico, ostacolata da Flavio Stasi anche con con un ricorso al Presidente della Repubblica con al centro il piano regolatore portuale, mai aggiornato dall’Authority di Gioia Tauro dal 1971.