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18/07/2025 ore 21.16
Attualità

Bagno di folla a Corigliano Rossano per l’incontro con Gratteri: «Il nuovo format tv? Non prendo un centesimo. Non vedo lo scandalo a parlare di mafie»

Nel corso del dibattito promosso dall’europarlamentare Tridico il magistrato ha affrontato le polemiche sulla sua partecipazione a una trasmissione su La7: «Il sottosegretario Sisto? Mandi un’ispezione». Spazio anche ai tagli alle politiche di coesione e all’informazione con il giornalista Peter Gomez

di Salvatore Bruno

“Legalità e solidarietà” il titolo dell’evento ospitato in piazza Steri a Corigliano Rossano, promosso dall’europarlamentare Pasquale Tridico sotto le insegne The Left, moderato da Antonella Grippo, con la partecipazione del procuratore di Napoli Nicola Gratteri e del direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez. Introdotto dai saluti istituzionali del sindaco Flavio Stasi, il dibattito ha posto l’accento, tra l’altro, sulla scarsa attenzione dell’Unione Europea al fenomeno della criminalità organizzata che, al di fuori dei confini nazionali, trova terreno fertile ed una legislazione tutt’altro che stringente.

«Oggi potrei andare a Francoforte con due valige piene di banconote e acquistare un’auto in contanti senza che nessuno mi venga a chiedere la provenienza di quel denaro», ha detto Nicola Gratteri a titolo di esempio. Il magistrato poi, sollecitato da Antonella Grippo, ha pure rintuzzato le polemiche sollevate da alcuni esponenti politici, in merito alla sua prossima partecipazione ad una trasmissione tv in onda su La7: «Vado in video da sempre, prima di me altri magistrati hanno utilizzato i mass media per promuovere la cultura dell’antimafia. Ho accettato l’invito dell’ex direttore del Tg 1 Paolo Di Giannantonio e quello del mio fraterno amico Antonio Nicaso, non l’ultimo arrivato, che insegna all’università di San Francisco dove si è laureata pure Michelle Obama. Insomma mi accompagno con persone dalla indiscutibile etica e preparazione. L’idea mi è subito piaciuta; si tratta di quattro puntate registrate in uno studio allestito come un’aula universitaria e io risponderò alle domande dei ragazzi sulla pervasività delle cosche in tutto il mondo, dalla Germania al Sudamerica. Tutto questo senza prendere un centesimo e durante i miei giorni di ferie. Quindi non vedo quale sia lo scandalo».

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Gratteri poi non si fa pregare nell’indirizzare una frecciatina al sottosegretario Paolo Sisto, tra i più critici nei confronti delle comparsate televisive del procuratore: «Avevo ancora qualche riserva prima di accettare la proposta de La7. Le parole di Paolo Sisto mi hanno consentito di sciogliere ogni dubbio e di capire che si trattava di una buona opportunità. Se poi il sottosegretario ritiene che vi siano delle irregolarità, ha sempre facoltà di avviare una procedura ispettiva. Dubito però che lo farà, perché il coraggio non si vende al supermercato: o ce l’hai o non ce l’hai».

Gratteri ha inoltre commentato la sentenza del processo Reset che ha mandato assolto il livello politico alla stregua di quanto già accaduto sia nell’ambito dell’inchiesta Passepartout sia per Lande desolate: «Il procuratore generale di Catanzaro leggerà le motivazioni – ha detto Gratteri – e si regolerà di conseguenza».

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Davanti a una platea gremita sono stati diversi gli argomenti affrontati. Pasquale Tridico anche nella sua veste di europarlamentare ci ha tenuto a ribadire una notizia «passata inosservata nonostante la sua gravità. Nelle scorse ore a Bruxelles è stato presentato in Commissione il bilancio pluriennale e abbiamo scoperto che si è scelto di tagliare del 30% i fondi destinati alle politiche di coesione. Questo significa che nelle regioni del Sud e quindi anche in Calabria, avremo nell’ambito del welfare, dell’agricoltura, della pesca una decurtazione di diversi miliardi di euro rispetto alla programmazione precedente. Le risorse così distratte saranno destinate al fondo per il riarmo. L’Unione Europea – ha ribadito l’esponente penta stellato – invece di togliere finanziamenti alle fasce deboli dovrebbe recuperare fiscalità da tutte quelle multinazionali che operano in Europa, che non producono nulla e non hanno dipendenti e che sottraggono i propri redditi alla tassazione. Anche in Europa ci sono paradisi fiscali e questo è intollerabile».

Peter Gomez, durante uno dei suoi interventi, dopo che Gratteri ha ribadito di non essere interessato a entrare in politica, ha espresso come propria opinione personale la convinzione che né magistrati né giornalisti «dovrebbero assumere cariche elettive. Questo perché la società civile non potrà fare a meno di pensare che l’azione precedente, quindi quella nell’ambito della giustizia e per i magistrati e quella nell’ambito dell’informazione per i giornalisti, sia stata condizionata dall’orientamento politico. Nella società – ha ribadito il direttore del fatto quotidiano.it – ognuno di noi ha un ruolo. Il mio è raccontare i fatti, raccontare la realtà, raccontare la verità. Anche così posso contribuire a cambiare il mondo».