Brigitte Bardot e Raf Vallone, l’amore segreto che incendiò Parigi e unì la diva francese alla Calabria
Nel 1958, tra teatri, notti sulla Senna e paparazzi fermati da Oriana Fallaci, sbocciò una passione clandestina rimasta leggenda
Ci fu una passione breve ma intensa, quasi un fuoco di paglia capace di illuminare Parigi alla fine degli anni Cinquanta. Parliamo di Brigitte Bardot, la dea bionda della Nouvelle Vague, e Raf Vallone, l’attore di Tropea dal fascino mediterraneo: ex calciatore, intellettuale partigiano, sex symbol italiano.
Una storia d’amore folle, tenuta segreta grazie a un intervento diventato leggendario di Oriana Fallaci. Siamo nella Parigi del 1958. Brigitte Bardot ha 24 anni ed è già una star mondiale dopo E Dio creò la donna di Roger Vadim. Bionda, selvaggia, simbolo di libertà sessuale. Ma la sua vita sentimentale è un caos: ha appena chiuso con Jean-Louis Trintignant e con il cantante Gilbert Bécaud. È vulnerabile, in cerca di qualcosa di autentico.
Dall’altra parte c’è un calabrese tosto come Raf Vallone. Nato a Tropea, nel 1916 – proprio quel gioiello sul Tirreno, con le sue scogliere e il profumo di peperoncino – Raf è un uomo completo. Laureato in giurisprudenza e filosofia, ex giocatore del Torino, partigiano antifascista, giornalista per L’Unità. E ora attore acclamato, a Parigi per interpretare Eddie Carbone in Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller al Théâtre Antoine. Alto, occhi azzurri penetranti, fisico atletico: un misto di rudezza meridionale e intelligenza profonda.
Si incontrano grazie a un’amica comune, la produttrice Christine Gouze-Rénal. Una cena all’apparenza innocente: Raf invita Brigitte a leggere un copione teatrale «su misura per lei». Ma la scintilla scatta subito. Brigitte, nelle sue memorie, descriverà i suoi occhi: «Blu, profondi, quasi inquisitori, che scandagliavano il mio animo attraverso il corpo». Raf, dal canto suo, dirà di aver perso la testa a prima vista, anche se fu lei a fare la prima mossa.
Ed è qui che esplode l’amore folle. Notti parigine infuocate. Raf corre da Brigitte ogni sera, appena cala il sipario. Lei si sente capita, amata per l’anima prima ancora che per il corpo. «Mi sentivo realizzata», scriverà BB. Passione travolgente, cene romantiche, passeggiate sotto la pioggia. Esisterebbe persino una foto rarissima di loro due in un ristorante: lei che ride, lui che la guarda con adorazione.
Ma è un amore clandestino. Raf è sposato con l’attrice Elena Varzi, ha dei figli. Brigitte è reduce da scandali. I paparazzi fiutano l’aria: un fotografo scatta centinaia di foto di loro in una cabriolet bianca per le strade di Parigi. Scoop mondiale. I negativi arrivano alla redazione de L’Europeo. Ma un intervento quasi divino di Oriana Fallaci blocca tutto: «Non si pubblicano», ordina. Grazie a lei, la storia resta segreta per anni. I rotocalchi continuano a parlare di Bécaud, mentre BB e Raf vivono il loro idillio nascosto.
Come molte passioni bardotiane, però, anche questa dura poco. Brigitte parte per Siviglia per girare La donna con Julien Duvivier. «Ho dovuto abbandonare Raf… Non sopporto mai lasciare qualcosa che conosco per l’ignoto», confesserà lei. La distanza spegne la fiamma. Raf torna alla sua famiglia, e resterà sposato con Elena Varzi per cinquant’anni.
Ma nel 1963 c’è un ultimo incontro. Durante le riprese de Il disprezzo di Jean-Luc Godard, Brigitte e Raf passano una serata insieme a Sperlonga, il buen retiro dell’attore sul mare laziale.
Un amore breve, ma capace di lasciare il segno. Raf conquisterà il David di Donatello, Brigitte diventerà leggenda. E la Calabria resta il tocco italiano di questa storia: Raf, tropeano doc, porta un po’ di sole del Sud nel cuore della diva francese. Chissà se Brigitte Bardot abbia mai sognato le spiagge di Tropea pensando a lui.
Una storia che ricorda come la passione, anche quando è fugace, possa diventare eterna nel ricordo. Francia e Calabria, biondo platino e occhi azzurri mediterranei, amore e segreto.
*Documentarista