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17/09/2025 ore 13.04
Attualità

Bullismo, il parroco di Seminara ricorda il 14enne Paolo Mendico e ai ragazzi dice: «Parlate, non siete soli»

L’adolescente si è tolto la vita nei giorni scorsi in provincia di Latina. Le vessazioni sarebbero cominciate già dalle scuole elementari. Don Domenico si unisce al cordoglio e ai giovani raccomanda: «Cercate aiuto, urlate se serve»

di Giuseppe Mancini

Spezza il cuore, sconvolge, smuove le coscienze, la straziante storia del 14enne Paolo Mendico, che si è tolto la vita nella sua cameretta, l’11 settembre scorso, a Santi Cosma e Damiano in provincia di Latina, poiché sarebbe stato ripetutamente vittima di bullismo tra i banchi di scuola. Le vessazioni, per come denunciato dai genitori, sarebbero cominciate già dalle classi elementari. Sofferenze per l’anima, ferite taglienti, profonde, devastanti, che hanno indotto il ragazzo a farla finita a pochi giorni dall’inizio del secondo anno scolastico di un istituto tecnico con indirizzo informatico. Per chiarire i contorni della vicenda, sono in corso indagini per individuare cause e responsabilità.

Ogni ragazzo che muore a causa di bullismo è un pezzo di futuro che ci viene strappato

Si susseguono, intanto, i messaggi di cordoglio. Ad intervenire sul tragico suicidio del quattordicenne, anche Don Domenico Caruso, parroco della Basilica Madonna dei Poveri di Seminara, che ha rivolto un accorato appello ai giovani.

«Con cuore colmo di dolore e silenziosa commozione, ci stringiamo intorno al nome di Paolo Mendico,14 anni appena, volato via troppo presto – ha affermato il prete –. Un ragazzo, un figlio, un compagno di scuola, un’anima delicata che ha portato nel silenzio un peso più grande della sua giovane età. Il suo gesto ci scuote nel profondo, ci interroga, ci mette davanti alle nostre responsabilità di adulti, genitori, educatori, amici. E ci fa capire quanto oggi sia urgente ascoltare davvero i giovani, guardarli negli occhi, dare valore alle loro emozioni, ai loro silenzi, ai loro sogni spesso fragili».

Il parroco si rivolge direttamente ai ragazzi, dicendo con forza: «La vita è un dono, anche quando fa male, anche quando sembra che nessuno vi capisca. Non siete soli. Non dovete essere perfetti, né forti sempre. Abbiate il coraggio di essere voi stessi, con le vostre fragilità, con i vostri dubbi, con le domande che fanno rumore dentro. Cercate aiuto, parlate, urlate se serve, ma non smettete mai di credere che dopo ogni notte c’è un’alba che vi attende. Nessun dolore è per sempre. Nessun errore vi definisce. Nessuna caduta è definitiva».

Don Domenico, infine, assicura:« Per Paolo, oggi, le nostre lacrime e la nostra preghiera. Ma anche la promessa che il suo volo non sarà dimenticato, e che da questa tragedia possa nascere una coscienza nuova, più attenta, più umana, più vicina ai giovani. Riposa in pace, Paolo. E veglia su tutti quei cuori che stanno cercando un raggio di luce».