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10/07/2025 ore 21.43
Attualità

Casa Paese fa il bis: la struttura dedicata a chi soffre di demenze sbarca a San Pietro in Amantea

VIDEO | Un esempio virtuoso quello nato a Cicala: ha catturato l’attenzione delle reti televisive nazionali e sta andando incontro a un crescente bisogno di assistenza con nuove aperture

di Rossella Galati

Casa Paese per demenze sta per arrivare anche sul Tirreno cosentino. Il modello lanciato a Cicala, nel Catanzarese, con una struttura residenziale gestita dalla Ragi onlus di Elena Sodano, che accoglie 16 ospiti con Alzheimer o altre demenze, sarà presto replicato anche a San Pietro in Amantea.

«Giorno 22 luglio nella sala consiliare del comune di San Pietro in Amantea faremo una startup con tutto il territorio per iniziare a dire che Casa Paese sta arrivando anche lì – anticipa Elena Sodano -. Naturalmente come sempre faremo una raccolta fondi perché purtroppo i fondi per le persone con demenza non sono mai abbastanza».
Ma le novità non finiscono qui, all'orizzonte infatti altre tre Case Paese: «presto ne apriremo un'altra a Miglierina, abbiamo anche un'interlocuzione con il comune di Acquaformosa e poi una terza che è ancora top secret».

Un bisogno crescente

Una risposta concreta dunque da parte della Ragi ad un bisogno di assistenza in continua crescita.
«Le richieste sono veramente tante e io mi auguro che la politica regionale possa capire che intorno a noi abbiamo una popolazione di oltre 48mila persone con demenza e in questo dato non sono contemplate magari le demenze ad esordio precoce. E accanto a queste persone c'è un esercito di oltre 400mila familiari che sono da soli».

L’attenzione mediatica

Un esempio dunque riconosciuto anche a livello nazionale tanto da attirare l'attenzione di programmi televisivi di spessore come Generazione bellezza con Emilio Casalini, Che ci facco qui di Domenico Iannacone, Farwest di Salvo Sottile, Agorà Estate, e prima ancora le Iene. «Effettivamente non ci aspettavamo che in meno di due mesi noi saremmo comparsi su testate nazionali di un certo spessore, il che ha fatto capire in fondo a tutta Italia che in Calabria c'è un modello di cura diverso».