Catanzaro, studenti contro il rincaro bus: «Non è solo un aumento, è un attacco allo studio»
L’associazione Insieme–UmgLab denuncia l’aumento dell’abbonamento mensile da 20 a 44,60 euro: «Costi insostenibili e nessun confronto. Pretendiamo il congelamento immediato della tariffa»
Cresce la protesta tra gli studenti universitari di Catanzaro dopo l’annuncio dell’aumento dell’abbonamento mensile ai trasporti pubblici, passato da 20 a 44,60 euro. Un rincaro del 120%, giudicato «ingiustificato, sproporzionato e inaccettabile» da rappresentanze studentesche e movimenti universitari, che denunciano l’assenza di confronto e la mancanza di alternative per una popolazione studentesca già provata da caro-affitti, mensa a pagamento e trasporti carenti.
In una lunga e accorata nota, l’associazione Insieme – UmgLab parla di "ennesima tassa sullo studio" e lanciano un appello alle istituzioni locali, regionali e universitarie affinché si intervenga subito per bloccare l’aumento e attivare agevolazioni concrete.
«Non è solo una questione economica ma un attacco diretto al nostro diritto all’istruzione»
“Aumento degli abbonamenti studenti da 20 a 44,60 euro al mese. Questo è il ‘premio’ che le istituzioni riservano agli studenti universitari di Catanzaro per il solo fatto di voler studiare e formarsi in Calabria. Una maggiorazione del 120%, senza alcun genere di confronto, senza preavviso e senza alcuna giustificazione plausibile ad un aumento spropositato dei costi. Uno schiaffo al volto di una generazione che ogni giorno lotta per studiare in una regione che offre sempre meno e pretende sempre di più. Ancora una volta siamo noi studenti a pagare una gestione scellerata dei servizi che dovrebbero agevolarci anziché condannarci ad una vita sempre più restrittiva.
Denunciamo con fermezza l’ennesimo sopruso ai danni degli studenti che hanno scelto di formarsi in questa regione. La nuova tariffa AMC, che porta l’abbonamento mensile studentesco da 20 a 44,60 euro, è un atto profondamente ingiusto, sproporzionato e inaccettabile. E non ci stiamo. Abbiamo scelto di alzare la voce, di ribadire con forza un diritto che dovrebbe essere quasi scontato: l’accessibilità ai luoghi di formazione.
Questa è l’ennesima tassa sullo studio: per noi un incremento del 120% non è coerente con il metodo del price-cap. Un costo annuo di 535,20 €: + 295,20 € rispetto al precedente abbonamento riservato agli studenti.
Parliamo di costi insostenibili per chi già affanna ad arrivare a fine mese, per chi già deve affrontare affitti fuori controllo, caro libri, mensa a pagamento e trasporti scadenti. In una città universitaria dove non esiste ancora metropolitana, i bus sono pochi e spesso in ritardo, e i collegamenti tra quartieri e campus universitari sono insufficienti, le istituzioni invece di migliorare il servizio lo rendono un lusso.
E mentre i costi aumentano, gli studenti fuggono. Nessuna voce si è levata per dire basta. Nessuno ha avuto il coraggio di spiegare agli studenti perché dovrebbero pagare più del doppio per lo stesso servizio. Nessuno ha pensato di ascoltarli e per questo ci siamo noi a chiedere di dar voce ai bisogni degli studenti. A rivendicare il nostro, sacrosanto, imprescindibile, diritto allo studio.
Ci chiedono di restare al sud, di formarci in questa regione, di contribuire alla crescita di questa città ed in una terra dove un giovane su due è costretto ad emigrare per studiare o lavorare, ogni ostacolo aggiuntivo è un modo per spegnere le speranze di chi vuole restare. Aumentare l’abbonamento in modo spropositato significa disincentivare la frequenza, ostacolare l’inclusione e colpire i più fragili: pendolari, fuorisede, studenti con disabilità, studenti lavoratori.
PRETENDIAMO RISPETTO! Siamo pronti a pretenderlo in tutte le opportune sedi, chiediamo di essere ascoltati. Mentre ci sono Università che favoriscono gli studenti con corse gratuite e calmierate, a Catanzaro si cerca di spingere chi sceglie di formarsi qui ad andare via, rendendosi inappetibile per qualsiasi studente.
Non è solo una questione economica: è un attacco alla nostra istruzione. In difesa degli studenti che scelgono di formarsi a Catanzaro, di tutti gli studenti sul territorio nazionale e non, siamo pronti a mobilitarci.
Lanciamo un appello alla politica regionale e comunale ed all’azienda AMC e chiediamo ai vertici del nostro Ateneo di supportarci.
Le istituzioni non ci stanno facendo un favore: è un loro dovere garantire il diritto alla mobilità studentesca.
Abbiamo un’unica richiesta, chiara e immediata: il congelamento della nuova tariffa e l’attivazione immediata di agevolazioni sostanziali per gli studenti.
Siamo pronti al dialogo, ma non a subire passivamente. Non saremo complici di questo sopruso. Gli studenti non sono dei semplici paganti. Chi pensa di poter fare cassa su di noi ha sbagliato i conti”.