Centrale Enel Corigliano Rossano, futuro incerto (con vista sul lungomare): ripresa dopo un anno la demolizione delle ciminiere
Incontro in municipio tra azienda, amministratori e sindacati. Il colosso energetico disponibile a cedere alcune aree al comune per la realizzazione di una passeggiata sul litorale che potrebbe misurare circa 20 chilometri. La Cgil chiede garanzie sui livelli occupazionali
La skyline di Corigliano Rossano per molti mesi ancora sarà segnata dalle ciminiere della centrale Enel. Con l’impianto in fase di dismissione ormai da quindici anni e la demolizione dei fumaioli in ritardo di dieci mesi – sarebbero dovute sparire entro la primavera del 2026 – il futuro dell’area sembra sempre molto incerto.
In un incontro tenutosi ieri in municipio tra amministratori, sindacati e rappresentanti del colosso energetico – erano presenti in undici, sette in loco e quattro in collegamento insieme al responsabile degli affari istituzionali di Enel per Sud e isole, Augusto Raggi – per fare il punto dopo le proteste dei lavorati, è emerso che la demolizione di una delle due ciminiere è ripresa già nei giorni scorsi e terminerà nell’autunno 2026. Successivamente saranno riattivate tutte le procedure per la demolizione della seconda ciminiera, con tempi relativamente biblici da immaginare.
Un anno fa, appena issata la gru e l’anello che sgretola i fumaioli dall’alto verso il basso – con tecnica top-down – i lavori si erano subito inceppati per la presenza di amianto, a quanto pare, non prevista.
E nonostante l’esosa spesa per mantenere in sicurezza gru e macchinari utili alla demolizione a 200 metri d’altezza – oltre 10mila euro al giorno o più, spifferano i ben informati anche a lavori fermi – solo dopo si è appreso che l’interno delle cimiere era ricoperto da un sottile strato di amianto.
Sta di fatto, in tutto ciò, che un anno dopo siamo sempre al punto di partenza.
Quale futuro
Ciò che preoccupa di più però, non è lo skyline ma i livelli occupazionali da garantire a una sessantina di persone tra demolizione e indotto ed il futuro stesso dei circa 70 ettari, una volta dismessa la centrale e bonificata l’area. Il sindaco Stasi vorrebbe poter mantenere le sale macchine per realizzare un polo fieristico. Dal canto sua l’azienda sembra disponibile a cedere al comune di Corigliano Rossano le aree dell’impianto sportivo di Sant’Irene e quelle necessarie alla realizzazione del lungomare “unico” – al quale Enel contribuirebbe – quale trait d’union tra le vie marine di Rossano e Corigliano.
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Peraltro, da sempre la centrale ha rappresentato un elemento divisivo e insormontabile in quel tratto di costa che ha impedito la realizzazione di una unica litoranea che potrebbe estendersi per almeno una ventina dei 38 chilometri di costa che il territorio comunale vanta, diventando di fatto un attrattore turistico quasi unico al mondo.
Parte del sito, ancora, potrebbe essere riqualificato per la produzione di energia da fonti rinnovabili come il solare.
Ferrone (Cgil): «Chieste a Enel garanzie sui lavoratori»
«Abbiamo chiesto garanzie sui lavoratori – spiega a LaC News24 il segretario della Cgil comprensoriale Sibaritide-Pollino, Andrea Ferrone – e indicazioni sul futuro da concertare con Comune, Regione e sindacato. A fine gennaio ci incontreremo nuovamente per proseguire la fase di confronto».