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09/11/2025 ore 13.46
Attualità

Centro accoglienza a Campotenese, nel cuore del Pollino l’ipotesi solleva dubbi sugli effetti nel settore turistico

Forte l'opposizione di Biagio Angelo Severino (Forza Italia) che sottolinea la carenza di servizi essenziali: «Idea impraticabile»

di Franco Sangiovanni

L’ipotesi di aprire un Centro di prima accoglienza (Cpa) a Campotenese, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, ha innescato un acceso dibattito e una forte preoccupazione tra i residenti e gli operatori locali. La questione è emersa con forza durante un partecipato incontro tenutosi ieri presso "La Catasta", che ha visto la presenza di numerosi cittadini, titolari di attività ricettive e operatori economici. La notizia, vista da molti come un potenziale freno al rilancio dell’area, ha trovato la ferma e immediata opposizione del consigliere comunale di Morano Calabro (Cosenza) Biagio Angelo Severino, recentemente nominato Commissario cittadino di Forza Italia del borgo.

Nel suo intervento, Biagio Angelo Severino ha espresso una posizione netta, pur dichiarandosi favorevole a un modello di accoglienza che sia «sicura, programmata e finalizzata all’effettiva integrazione sociale dei migranti». Ma pur nel condividere il principio, il consigliere forzista ritiene che Campotenese non sia il luogo idoneo per ospitare un simile progetto. Il punto centrale della contestazione ruota attorno alla vocazione del territorio poiché da anni, infatti, gli sforzi amministrativi e imprenditoriali sono concentrati sul turismo di qualità e sulla valorizzazione ambientale del versante calabro del Pollino.

«Obiettivi che verrebbero inevitabilmente compromessi da un intervento di questo tipo» ha dichiarato Severino, sottolineando il rischio di sacrificare una risorsa cruciale. Nello specifico, si parla di una struttura alberghiera fondamentale per l'area: «Non posso condividere l’idea di sacrificare, in una zona strategica, un hotel fondamentale per il versante calabro del Parco Nazionale del Pollino, una struttura che rappresenta una risorsa essenziale per l’intera area». 

A rendere l'idea di un Cpa a Campotenese "impraticabile e inefficace", secondo Severino, è anche la cronica mancanza di servizi essenziali. Campotenese, infatti, non dispone di infrastrutture primarie adeguate come un presidio sanitario, un minimo presidio di sicurezza e la totale assenza di servizi commerciali di base. «In queste condizioni – ha continuato Severino –  l’attivazione di un Cpa non solo risulterebbe impraticabile e inefficace, ma rischierebbe di vanificare gli sforzi compiuti negli anni da amministrazioni, operatori e istituzioni, a partire dalla Regione e dal Parco Nazionale, per favorire lo sviluppo turistico e la crescita sostenibile del territorio.» 

La posizione del neo-Commissario di Forza Italia non è dettata da "chiusura o pregiudizio", ma dalla «consapevolezza che la nostra comunità ha bisogno di politiche coerenti con la propria vocazione turistica, ambientale e culturale». Severino ha concluso lanciando un appello diretto a tutti i livelli istituzionali affinché «mettano in campo atti concreti, assumendo posizioni ufficiali» che tutelino il percorso di sviluppo intrapreso. Campotenese, insomma, «merita di proseguire con determinazione lungo il percorso di valorizzazione turistica e ambientale che, con grandi sacrifici, è stato intrapreso da tempo». La comunità attende ora risposte chiare da parte degli enti preposti per definire il futuro di questa cruciale porta del Parco del Pollino.