“Come un granello di sabbia”: a Reggio Salvatore Arena torna a raccontare l’ingiustizia subita da Giuseppe Gulotta
Lo spettacolo di Manachuma ha aperto l'incontro promosso dall'ordine degli Avvocati sul tema delle condizioni di vita in carcere svoltosi presso il teatro San Bruno
Otto processi e 15 anni per condannare all'ergastolo un innocente. Altri due processi per affermare una verità sull'accaduto, parziale ma sufficiente per iniziare a riconoscere, dopo averle negate a lungo, libertà e giustizia. Un fallimento profondo del nostro Stato di Diritto. Una ferita che nessun indennizzo, ancorché milionario, potrà mai sanare.
«Nessuno potrà più restituirmi i miei 18 anni, i miei 20 anni, le esperienze che un giovane può vivere in quel periodo. Anche se ho avuto un cospicuo indennizzo, contrariamente a quanto ritengono tante persone, nessuna vita potrà essere veramente ripresa da dove è stata interrotta. Il tempo perso non si riavrà mai indietro».
Giuseppe Gulotta fu ritenuto ingiustamente tra i responsabili della strage di Alcamo Marina, in provincia di Trapani. Fu accusato e condannato per il duplice omicidio dei carabinieri, Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta, entrambi in servizio presso la caserma Alkamar, la sera del 27 gennaio 1976.
Dopo un'odissea durata per 36 anni di cui oltre 22 anni di carcere, seppure con i dovuti benefici e permessi per lavorare, soltanto nel 2012 in sede di revisione del processo, celebrato proprio presso la corte d'appello di Reggio Calabria, fu assolto. Uno dei casi di malagiustizia italiana più grave ed eclatante. Uno dei tanti misteri irrisolti del nostro Paese che stritola innocenti in meccanismi perversi, oscuri e inconfessabili.
Umanità imprigionate in un ingranaggio imperfetto
Giuseppe Gulotta è stato ospite a Reggio Calabria in occasione dell'iniziativa promossa dalla commissione per la Formazione Penale dell'ordine degli avvocati di Reggio Calabria dal titolo "Come un granello di sabbia. Umanità imprigionate in un ingranaggio imperfetto", svoltasi presso il teatro San Bruno.
Come un granello di sabbia
L'iniziativa si è aperta con la rappresentazione di teatro civile firmata da Mana Chuma Teatro "Come un granello di sabbia. Giuseppe Gulotta, storia di un innocente" ispirata alla storia umana e giudiziaria di Giuseppe Gulotta e interpretata da Salvatore Arena, anche regista con Massimo Barilla.
Noise
Un invito alla riflessione alimentato anche dall'istallazione "Noise" che l'artista Ninni Donato aveva allestito anche lo scorso anno a Forte Batteria Siacci, a Campo Calabro nel reggino, nel contesto della seconda Biennale dello Stretto, la Mostra internazionale di Architettura, Paesaggio, Scrittura, Video, Fotografia.
L’invito alla riflessione
«L'ordine degli avvocati reggino ha inteso proporre alla cittadinanza un'occasione di riflessione sulla condizione carceraria attraverso le suggestioni dell'arte. La condizione della popolazione detenuta e l'allarme suicidi che si registra - spiega Natascia Sarra, presidente della commissione Formazione Penale dell'ordine degli avvocati di Reggio Calabria - pensiamo siano avvertiti come un'emergenza da affrontare solo dagli addetti ai lavori. Il dramma è, invece, assolutamente sociale e investe l'intera comunità che speriamo di aver raggiunto con questa iniziativa».
Continua a leggere su IlReggino.it