Corigliano Rossano, allarme violenza tra adolescenti. Cianfrone: «I social incrementano il rischio di emulazione»
VIDEO| Crescono episodi di aggressività tra ragazzi e ragazze, spesso documentati online. L’avvocata: «Serve un patto educativo tra scuola, famiglie e istituzioni per fermare la deriva»
A Corigliano Rossano si moltiplicano gli episodi di violenza tra adolescenti. Non solo ragazzi, ma anche ragazze coinvolte in liti e scontri fisici, talvolta documentati sui social, amplificando ulteriormente un fenomeno preoccupante.
Secondo l'avvocata Lilia Cianfrone, presidente dell'Associazione È Donna, la violenza in questi contesti assume una funzione di "aggregazione", diventando strumento di inserimento nei gruppi sociali. La presenza dei social media, con video che si diffondono rapidamente, incrementa il rischio di emulazione, rendendo la violenza non solo accettabile ma perfino desiderabile in certi contesti.
Questa dinamica si lega anche all'incapacità emotiva di molti adolescenti nel gestire rabbia e frustrazione. Le ragazze mostrano livelli crescenti di aggressività, che spesso sfociano in episodi fisici gravi.
La movida e la crisi dell’autorità adulta
La movida notturna, da tempo in ripresa dopo anni difficili, è uno degli scenari principali di queste tensioni. I locali e i luoghi di ritrovo informale diventano palcoscenici dove emergono difficoltà relazionali e l'influenza negativa di alcool e sostanze.
Cianfrone sottolinea l'importanza di non abbassare la guardia. Non si tratta di creare allarmismi, ma di lavorare su una vigilanza costante, promuovendo forme di aggregazione alternative, capaci di attrarre i giovani in contesti positivi e responsabili. Non è semplice trovare soluzioni immediate. Le forze dell'ordine possono rappresentare un deterrente efficace, ma non basta aumentare la loro presenza.
Oggi i ragazzi mostrano anche verso le istituzioni atteggiamenti di sfida, sintomo di una crisi di riconoscimento dell'autorità adulta. Alla base di tutto emerge l'urgenza di rinsaldare il patto educativo tra scuola, famiglie e istituzioni. È necessario ascoltare i ragazzi, non solo individualmente ma nei loro gruppi, creando reti di supporto tra genitori, insegnanti e associazioni.
L'associazione È Donna lavora su queste tematiche, promuovendo partecipazione attiva e percorsi di educazione emotiva. Solo attraverso una vera alleanza educativa sarà possibile arginare una deriva che, se ignorata, rischia di compromettere il futuro di un'intera generazione.