Cosenza, la statua di Giacomo Mancini riposizionata in centro storico
Dopo la decisione dell’amministrazione comunale di rimuoverla da Largo Carratelli, la Fondazione ha proceduto alla collocazione sullo scalone monumentale di Palazzo De Matera «dove tutto ebbe inizio»
La Fondazione intitolata a Giacomo Mancini ha scelto la data del 25 luglio con la sua duplice ricorrenza, quella di San Giacomo e quella della caduta di Mussolini, per procedere al riposizionamento della statua in bronzo del Leone Socialista. La scultura, realizzata dal maestro partenopeo Domenico Sepe, in un primo tempo sistemata in Largo Carratelli, nei pressi di Palazzo dei Bruzi, era stata rimossa per volontà dell’amministrazione comunale.
Il ritorno a casa
La Fondazione ha scelto allora di collocare l’opera in centro storico, sullo scalone monumentale di Palazzo de Matera, residenza della famiglia e luogo profondamente legato alla figura del leader del Psi ed ex sindaco di Cosenza. «Un atto di restituzione civile e culturale che segna una tappa importante nella memoria collettiva della città – ha detto il presidente della Fondazione, Pietro Mancini, nell’introdurre l’iniziativa organizzata per celebrare la posa della statua nella nuova location – Grazie a tutti gli uomini, alle donne, ai giovani e alle istituzioni che ci hanno sostenuto – ha proseguito - facendo sì che questa ennesima battaglia Giacomo Mancini senior, anche se post mortem, la vincesse. Come le tante battaglie che ha combattuto e che noi oggi proseguiamo. Come quella che, con le sue parole, ci ha sempre insegnato essere una delle più importanti: quella per l’autonomia della politica dai poteri forti».
Dal Comune atto violento e irrispettoso
L’appuntamento ha inoltre registrato la presenza anche dell’Arcivescovo Giovanni Checchinato «che ha voluto onorare con la sua partecipazione una pagina importante per l’intera comunità» ha commentato Giacomo Mancini jr, nipote dell’ex segretario nazionale del Partito Socialista. Che poi ha aggiunto: «Lo sfratto è stato un atto violento, volgare, irrispettoso. Un gesto che ha ferito l'intera comunità. Rimuovere la statua per rimuovere il ricordo: vergognoso. Non dovevamo permetterlo. Un cittadino mi ha detto: “Non dovevate lasciarli fare”. Aveva ragione. E oggi mi scuso io per primo, con il Leone e con la città. Adesso – ha detto ancora Mancini jr - più che della sua collocazione fisica, dobbiamo preoccuparci di riportare le sue idee, la sua visione, la sua attenzione per i più deboli, dentro le stanze del Comune».