Ecografo all'ospedale di Praia, la lettera struggente della compagna di Andrea De Lorenzo: «Siamo qui per celebrare l'amore»
L’infermiere 46enne è deceduto in un incidente stradale lo scorso 22 agosto. Così, è partita una gara di solidarietà per portare avanti avanti il suo ultimo sogno: acquistare un ecografo per l’ospedale cittadino. La cifra è stata abbondantemente raggiunta in due settimane e ieri mattina si è tenuta la cerimonia di consegna
Un ecografo di ultima generazione per ecocardio ed ecocolodoppler è stato consegnato ieri mattina all’Uoc di Medicina Interna dell’ospedale di Praia a Mare. L’apparecchiatura diagnostica, dal valore di circa 20mila euro, è stata acquistata grazie a una raccolta fondi avviata nell’ambito della manifestazione “Una speranza per Andrea”, dedicata ad Andrea De Lorenzo, infermiere 46enne, dipendente della struttura, morto in un incidente stradale lo scorso 22 agosto. Era stato lui a ideare e a promuovere l’evento “Una pizza solidale per un cuore buono”, che si è svolto nei giorni 18 e 19 agosto scorsi, durante il quale erano stati raccolti “soltanto” 13mila euro. Quattro giorni dopo, si è verificato il tragico incidente che l’ha strappato via all’affetto dei suoi cari. Così i suoi famigliari hanno chiesto di continuare a donare per esaudire il suo ultimo desiderio e in due settimane è stato raccolto più del doppio della cifra necessaria, circostanza che ora consentirà di acquistare altre apparecchiature mediche. Le operazioni sono state gestite dall’associazione “Noi per Filippo”, in collaborazione con i Lions Club della Riviera dei Cedri e seguite e certificate dal notaio Angela Massara.
Il convegno
Il progetto è stato discusso nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta al quarto piano dell’ospedale della città dell’isola Dino. Tra il pubblico c’erano anche i genitori di Andrea De Lorenzo, Marilena e Mario, visibilmente emozionati. Al tavolo, invece, erano seduti medici ed esponenti dei Lions Club, il presidente di “Noi per Filippo Odv”, Francesco Matellicani, il direttore sanitario Egidio Vanni, il notaio Angela Massara, l’assessore alla Sanità del Comune di Praia a Mare, Elisa Selvaggi, e il sindaco, Antonino De Lorenzo, fratello di Andrea. C’era, inoltre Silvia Varriale, compagna dell’infermiere, sua collega di lavoro e madre delle loro due figlie. Nel corso del suo intervento, Silvia ha letto una lettera in cui ha spiegato che sarà lei a portare avanti le sue battaglie, in particolar modo quella per il potenziamento dell’ospedale di Praia a Mare e la riattivazione della rete di emergenza e di urgenza.
La Lettera
Di seguito, il testo integrale della lettera.
«Amore nostro,
non riesco neanche ad esprimere a parole il vuoto che hai lasciato nelle nostre vite. L’unica cosa che ci consola è sapere che eri circondato da tanto amore e da affetto. È proprio per questo che siamo qui, questa mattina, perché l’amore della Tua gente e della Tua Praia a Mare è riuscita a fare un piccolo miracolo: acquistare un ecografo di ultima generazione che possa aiutare i medici del Tuo adorato ospedale a salvare altre vite umane.
Io e ti ci conosciamo dal 2009 e ad unirci, sin da subito, era stato il nostro obiettivo comune, diventato una missione: aiutare gli altri. Poco dopo che i nostri occhi si sono incrociati, sono diventata la tua compagna di vita. Dal nostro amore sono nate le nostre bimbe, abbiamo attraversate mille tempeste sempre uno accanto all’altra, e dopo 16 anni di vita insieme avevamo deciso di coronare il nostro sogno e unirci in matrimonio. Ma il destino ti ha strappato da tutti noi quel maledetto 22 agosto, lasciandoci dentro un dolore dilaniante.
Da quel giorno mi chiedo se nei tuoi ultimi istanti di vita hai sentito che io ero vicino a te e che non ti ho mai lasciato solo, mi chiedo se ci guardi da lassù e vedi quanto io e la Tua famiglia siamo immensamente orgogliosi di te e di tutto il bene che hai seminato. Tu ci sei stato per chiunque avesse bisogno di Te, sempre, arrivavi anche prima del 118, perché tu quel camice te lo eri cucito addosso come una seconda pelle.
E amavi ancora di più la Tua famiglia, la Tua Terra la Tua gente. Hai lasciato l’ospedale di Careggi, dove lavoravi in un reparto di eccellenza a livello mondiale, per tornare ad occuparti della Tua amata Calabria e delle sorti dell’ospedale del paese natale, per il quale ti sei speso fino a pochi minuti prima di andartene. Hai lasciato un messaggio: “Prendetevi cura di questo ospedale”, come se sapessi di dover andar via, lo hai difeso con le unghie e con i denti, con forza e determinazione, perché volevi che anche qui fossi riconosciuto per tutti il diritto alla salute. Ti sei battuto per la riapertura, per il potenziamento, hai messo da parte te stesso per dare l’anima ai tuoi pazienti, con gli strumenti a disposizione.
E oggi siamo qui, per celebrare tanto amore e per dire pubblicamente che questo ospedale deve riaprire, deve tornare ad essere l’eccellenza che è sempre stata prima di essere ingiustamente privata della rete di emergenza e urgenza. Siamo qui a dire che da oggi la battaglia per la riapertura dell’ospedale è anche in Tuo nome e che se le istituzioni si gireranno dall’altra parte, vorrà dire che ti uccideranno altre mille volte.
Ti amiamo, Andrea e ci manchi come l’aria. Ma oggi non è il giorno del dolore, è il giorno della speranza, quella che ci hai lasciato tu e che custodiremo stretta. Sei sempre con noi. Tua Silvia».