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22/09/2025 ore 18.29
Attualità

Elezioni, l’appello dei vescovi calabresi al voto: «Occasione di libertà. L’astensione e l’indifferenza non sono mai neutrali»

La Conferenza episcopale calabra in vista della tornata elettorale: «La democrazia si alimenta della voce di ciascuno: scegliere significa incidere sul presente e aprire possibilità di futuro»

di Redazione

«La democrazia è un bene fragile e prezioso, che non si conserva da sola ma chiede di essere vissuta e rigenerata ogni giorno. La partecipazione non è un accessorio, ma un compito che interpella la coscienza di ciascuno, non è un rito stanco, ma un atto di rigenerazione collettiva». È l'appello, «forte e chiaro alle comunità ecclesiali e civili della Calabria», fatto in vista delle regionali del 5 e 6 ottobre dalla Conferenza episcopale calabra, secondo cui l'astensione «non è mai neutrale».

«La democrazia - sostengono i vescovi calabresi - non è mai neutra: o si rinnova come spazio di giustizia o diventa terreno fertile per clientele e rendite di posizione. Alle Settimane Sociali di Trieste (2024), Papa Francesco ha usato un'immagine potente: la crisi della democrazia come un cuore ferito. Un cuore che soffre quando prevalgono corruzione e illegalità, quando la politica diventa autoreferenziale, incapace di ascolto e di servizio. Un cuore che si ammala quando cresce la cultura dello scarto e intere fasce di popolazione - poveri, giovani, anziani, persone fragili - vengono emarginate. L'apatia civica non è solo un fatto individuale, ma il sintomo di un tessuto sociale indebolito. In quella stessa occasione, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha posto domande che ci toccano da vicino: 'Si può pensare di contentarsi che una democrazia sia imperfetta? Di una democrazia a bassa intensità? Si può pensare di arrendersi al crescere di un assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica?' E ha ammonito a non confondere il parteggiare con il partecipare, ricordando che «al cuore della democrazia vi sono le persone, le relazioni, le comunità».

«L'astensione e l'indifferenza - prosegue l'appello della Cec - non sono mai neutrali: finiscono sempre per gravare sui più deboli e consegnano il futuro nelle mani di pochi. Partecipare, invece, significa prendersi cura del cuore della nostra terra, contribuendo con il proprio voto alla costruzione di una Calabria più giusta, solidale e fraterna».

«Per questo - concludono i vescovi - invitiamo tutti a vivere le elezioni regionali non come un adempimento formale, ma come un'occasione concreta di libertà e di scelta responsabile. La democrazia si alimenta della voce di ciascuno: scegliere significa incidere sul presente e aprire possibilità di futuro. Non c'è libertà senza scelta, non c'è bene comune senza partecipazione. Chi rinuncia a scegliere rinuncia a costruire il proprio futuro: è un lusso che la nostra terra non può in alcun modo permettersi».

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