Emergenza idrica a Paola, trovate nuove sorgenti per risolvere il problema
Dopo un’estate difficile tra turnazioni e disagi, l’amministrazione comunale annuncia interventi strutturali. L’assessore D’Arienzo: «Abbiamo individuato fonti di ottima portata che potrebbero garantire acqua a tutta la città»
Il problema dell’acqua verso una soluzione, si spera definitiva. La lunga e calda estate ha comportato a cittadini e turisti problemi e disagi dovuti alla carenza di acqua.
«È un problema decennale – spiega l’assessore Alfonso D’Arienzo – ma non ci siamo certo arresi ed abbiamo agito su due fronti».
Le prime azioni dell’amministrazione comunale sono state quelle di mettere mano ad un sistema idrico vecchio e deteriorato. «Abbiamo subito danni continui – racconta D’Arienzo – ma abbiamo cercato di intervenire tempestivamente lì dove occorreva. Ma è vero anche – e D’Arienzo tiene a sottolineare questa situazione – che la società che gestisce il sistema idrico sta lavorando, ormai da anni, con proroghe ad un contratto scaduto. Ci stiamo adoperando, infatti, per indire un nuovo bando di gara ed inserire anche clausole cautelative per l’Ente e soprattutto per gli utenti».
La situazione, allo stato attuale, prevede che l’intera città di Paola venga approvvigionata dalla condotta d’acqua di Fiumefreddo Bruzio. «La nostra città è l’ultima in ordine geografico a ricevere l’acqua ed è quasi consequenziale che ne arrivi poca rispetto alla richiesta ed al fabbisogno. Già il comune di Fuscaldo viene approvvigionato da una condotta a nord».
«Il porto di Paola si farà»: l’assessore Fiorito annuncia finanziamento da 20 milioni e l’avvio dell’iter per un partner privatoAlfonso D’Arienzo spiega anche come si è proceduto di fronte ad un grave problema come quello della mancanza di acqua: «Purtroppo si è dovuto procedere con le turnazioni. E l’acqua è arrivata nei nostri rubinetti in determinate fasce orarie».
L’assessore precisa, rispondendo alle tante lamentele e polemiche, che «non si è voluta tutelare nessuna zona della città in particolare. Il centro cittadino non ha subito turnazioni esclusivamente per un motivo: perché la condotta del centro è anche quella dell’ospedale e si capisce bene che non si poteva pensare di far entrare in turnazione anche l’ospedale».
Ma ora le turnazioni sono al termine: «In alcune zone sono finite, in altre sensibilmente diminuite, in altre termineranno presto».
Intanto l’amministrazione comunale, con l’assessore D’Arienzo in prima linea, sta pensando a soluzioni nuove e definitive: «Per tutta l’estate – spiega l’assessore – siamo stati nelle colline dell’appennino paolano alla ricerca di fonti e sorgenti. E ne abbiamo trovate diverse. Una di ottima portata di acqua che potrebbe risolvere definitivamente il problema. Abbiamo avviato l’iter burocratico, e soprattutto sanitario, per poter captare e canalizzare l’acqua da far arrivare nelle nostre case. Stiamo anche cercando di recuperare – precisa ancora D’Arienzo – alcuni pozzi artesiani. E nello stesso tempo il sindaco sta cercando di risolvere il problema con nuove condutture da ubicare a nord di Paola, consorziandosi con altri comuni, perché la zona a nord di Paola è assolutamente più ricca di acqua sorgiva».
Mettere mano al sistema idrico e cercare nuove soluzioni sono stati comandamenti per l’amministrazione comunale in materia. Le tubature del sistema idrico cittadino risalgono, in effetti, ad oltre 50 anni fa ed il sistema di turnazione, con apertura e chiusura delle condotte, ha causato, con la pressione, danni continui alle tubature.
Paola, ventinovenne assolto dall’accusa di simulazione di reatoNei mesi di luglio ed agosto il sistema manutentivo comunale, diretto e coordinato proprio dall’assessore Alfonso D’Arienzo, è intervenuto senza soluzione di continuità in ogni angolo della città. Le nuove soluzioni sono state ricercate nelle colline paolane. Veri e propri gruppi di ricerca, anche qui coordinati da D’Arienzo, hanno setacciato le zone collinari di Paola alla ricerca di fonti e sorgenti.
E qualcosa è stato trovato: fra l’altro in prossimità di alcune vasche dell’acqua comunali. Fonti quindi facilmente canalizzabili, ma la vicinanza al sistema esistente fa pensare al perché siano state ignorate in passato, nonostante la loro evidente utilità.
Ed intanto i cittadini attendono le cartelle di pagamento con ansia e pronti a protestare platealmente.