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23/11/2025 ore 18.03
Attualità

Gimigliano, dal sogno di un giovane sbandato al culto della Madonna: storia e spiritualità della Basilica di Porto

È cresciuta nei secoli la dedizione per questo luogo santo ispirato alla devozione per la Vergine di Costantinopoli che salvò Napoli dalla peste. I riconoscimenti dei Pontefici e la consacrazione a Patrona della Provincia di Catanzaro

di Nico De Luca

Iniziamo dal nome: la Basilica-Santuario della Madonna si chiama di Porto ma col mare non ha nulla a che fare. Si trova nel comune di Gimigliano, alle porte di Catanzaro, 600 metri sul livello del mare, il doppio rispetto al centro storico del capoluogo. 

Qui – superate le inevitabili curve – occhi e cuore si aprono alla visione della Basilica nuova, iniziata a metà secolo scorso, e che nel suo complesso offre anzitutto la possibilità di pregare in un’oasi di religioso silenzio, mentre accanto scorrono le fresche e limpide acque del Corace.

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Intere generazioni di catanzaresi hanno osservato la tradizione di dedicare il pellegrinaggio a piedi che dalla città porta al Santuario. Il cammino devozionale, che si svolge di notte per essere sul posto di primo mattino, dura circa 3 ore e mezzo e copre i 14 chilometri di distanza percorrendo la strada provinciale (attraverso il quartiere Gagliano), si effettua tra la sera di lunedì ed il martedì di Pentecoste e poi anche il 25 di aprile giorno di pellegrinaggio diocesano.

Il messaggio della Vergine

La Basilica minore-Santuario di Porto è chiesa giubilare e concede pienamente gli effetti dell’indulgenza plenaria, grazia speciale della Chiesa cattolica che concede la remissione totale della pena temporale dovuta per i peccati già confessati e perdonati. Non è un perdono dei peccati in sé, ma una cancellazione delle conseguenze spirituali del peccato, che riporta l'anima in uno stato di grazia.

Fuori dal Giubileo il messaggio che la Madonna di Porto affida ai pellegrini è l’invito alla conversione come cambiamento di mentalità e comportamento; la preghiera per il dialogo ecumenico; l’impegno di radicare la propria fede nella parola di Dio ed il rispetto del Creato.

La Madonna e lo sbandato

[Missing Credit]La cona sul luogo del sogno

Si chiamava Pietro Gatto ed era un giovane sbandato che a metà del XVII secolo che una notte, proprio qui, sognò la Vergine che lo invitava a cambiare vita ed a ricordarla con una iscrizione “Tu che passi da questa via, anima cristiana,riverisci a Maria Costantinopolitana”. Per devozione Pietro Gatti 1751. La scritta sta ancora li, su un promontorio di pietra nella piccola chiesa mentre l’immagine affrescata – secondo la volontà della Madonna al giovane – riproduce il quadro originale conservato nella chiesa Matrice di Gimigliano, venerato già  dal 1626 per devozione alla Madonna di Costantinopoli che nel 1528 preservò Napoli dalla peste.Da allora nacque un culto particolare  ancora oggi molto vivo

La piccola “cona” e l’immenso mosaico

Sulla pietra (cona o icona) costruita dozzinalmente dal giovane Pietro sorse dopo poco tempo il primo santuario, in realtà una chiesetta nel tempo abbellita con alcuni dipinti del Pileggi e decorazioni in marmo. Qui troviamo anche un raffinato coro ligneo che adorna la zona retrostante della “Cona”,  Nel 1947 si cominciò ad erigere la struttura più grande, adiacente a quella originaria. In stile rinascimentale il Santuario presenta una maestosa immagine della Madonna di Costantinopoli in mosaico attorniata dai quattro evangelisti. Nella navata sinistra di rilievo una statua artistica di San Giuseppe di scuola napoletana (1727) ed attribuita a Giacomo Colombo.  Artistico coro ligneo che adorna la zona retrostante della “Cona”. Nel 2013, su proposta dell’Arcivescovo di allora mons. Vincenzo Bertolone, Papa Francesco ha elevato il santuario a dignità di Basilica Minore.

L’importanza di Porto

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Nel tempo il Santuario della Madonna di Porto è diventato uno dei centri più famosi della spiritualità mariana in Calabria. Numerose le vicende storiche che legano il titolo della Madonna di Porto alla città capoluogo di regione.
Durante la dominazione di Napoleone del 1807 l’immagine della Madonna fu trafugata nel saccheggio di Gimigliano e successivamente restituita al culto da parte delle stese truppe napoleoniche. Scrive lo storico Lamannis che “non si vide mai a Catanzaro processione più sontuosa e numerosa di questa”. Interi quartieri si consacrarono alla Vergine di Costantinopoli: ciò è testimoniato dalla straordinaria mobilitazione a cui tutt’oggi si assiste nella notte del lunedì di Pentecoste. Tante piccole cappelle e cone sono state erette nei rioni di S. Elia, Pontepiccolo, Pontegrande, Fondachello, Gagliano, Santa Maria, tutte riproducenti l’immagine della Madonna di Porto, spesso a fianco al protettore della città San Vitaliano.
La “Peregrinatio Marie” del 1948 e del 1949 venne svolta con la visita del Quadro alla città di Catanzaro e il pellegrinaggio dell’Immagine attraverso il territorio provinciale, passando per 47 paesi che a Lei si consacrarono.
 

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Infine l’omaggio del Pontefice Giovanni Paolo II che incoronò l’immagine nello stadio di Catanzaro in occasione della storica visita in Calabria dell’ottobre 1984. Giovanni Paolo II, raccogliendo l’invito della Chiesa Diocesana, formulata da monsignor Antonio Cantisani, incoronò il Quadro e affidò i suoi voti personali “al cuore materno di Maria, mentre mi accingo ad incoronare la sua venerata immagine sotto il titolo di Madonna di Porto, in questo primo sabato del mese di ottobre, dedicato alla preghiera del Rosario”.
Del fenomeno religioso-popolare di Gimigliano si è occupato il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Padova con delle ricerche sul campo che hanno confermato un indiscutibile linea di tendenza : il culto della Madonna di Porto “ripete tutte le parabole dell’esperienza religiosa e traduce il mondo della religione in un mondo vivo, fatto di uomini alla ricerca della loro identità sotto ogni punto di vista”. La Madonna di Porto è stata a giusta ragione proclamata Patrona della Provincia di Catanzaro.

Orari e funzioni

Il Rettore della Basilica minore, aperta tutto l’anno dalle ore 7.30 alle 19.30, è don Fabrizio Fittante, parroco a Gimigliano.

Suo diacono è Mario Arcuri, che ringraziamo per le fonti di questo articolo,
L’ orario delle SS Messe prevede nei festivi gli orari delle 11.00-17.30 (16.30 in inverno); di martedì ore 9.00-17.30 (16.30 in inverno) e di sabato alle ore 17.30 (16.30 in inverno)
L’ Adorazione Eucaristica il martedì pomeriggio