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27/09/2025 ore 19.28
Attualità

Giubileo delle comunità terapeutiche a Squillace, il cardinale Battaglia: «Simbolo della capacità di ricominciare»

Nella con-cattedrale della diocesi commozione e felicità tra i partecipanti per le accorate parole di conforto e sprone pronunciate dall’arcivescovo di Napoli, accompagnato da quello arcidiocesano monsignor Maniago

di Nico De Luca

Sono state oltre 200 le persone, tra ospiti ed operatori delle 15 strutture sparse in tutta la Calabria, che hanno preso parte al Giubileo delle comunità terapeutiche, celebrato nella con-cattedrale Santa Maria Assunta di Squillace dal cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli e da monsignor Claudio Maniago, arcivescovo di Catanzaro-Squillace. 

La forza di ricominciare

«Le comunità sono proprio questo – ha detto a margine della Santa Messa monsignor Battaglia, nato poco distante (Satriano) e cresciuto in questa arcidiocesi – cioè il luogo dove tu sperimenti davvero questa forza di poter ricominciare. Allora diventano per tutto il territorio un segno di speranza, per dire che cambiare è possibile se ci crediamo».

[Missing Credit]Mons. Domenico Battaglia cardinale ed arcivescovo di Napoli

«E questo è il senso della speranza. La speranza non ha nulla a che fare con la rassegnazione, ma è l'ostinata volontà di cercare il bene anche lì dove c'è il male. E oggi – ha aggiunto “don Mimmo” – noi celebriamo la forza e alla bellezza di questa speranza, di un Dio che continuamente si china su di noi, ci prende per mano, ci rialza e ci dice con coraggio, andate avanti perché la speranza non delude». 

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Ma qual è il rapporto di questi ragazzi che entrano in comunità con la religione, con la fede? «Non tutti sono vicini a Dio – ci ha risposto la presidente del Crea Calabria, il Coordinamento regionale delle comunità di recupero accreditate Vittoria Scarpino –  anzi molti arrivano arrabbiati. Piano piano scoprono il valore di quello che è la spiritualità. Non tutti poi hanno questa vicinanza a Dio, però devo dire che poi in comunità noi per esempio tutti i sabati celebriamo la Santa Messa insieme agli ospiti, quindi questa è una quotidianità che ci ha lasciato don Mimmo».

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La liturgia pregna di raccoglimento ed emozione è stata sublimata dalle profonde parole di Battaglia, già fondatore del circuito delle comunità calabresi assieme ad altri sacerdoti nel 1998, cui ha fatto seguito il messaggio a lui stesso rivolto da monsignor Maniago. 

Ora però le comunità terapeutiche non vogliono lasciate sole.

«Speriamo che questo giubileo non sia un momento di arrivo – ha concluso la Scarpino – ma di partenza e che tutti continuino a starci vicino».