Gran Calà, la scienza al servizio della salute: presentato a San Floro il progetto di ricerca sui grani antichi calabresi
A illustrare le basi scientifiche del percorso sono state Maria Stefania Sinicropi, docente di chimica farmaceutica all’Unical e responsabile scientifico del progetto, e Maria Cristina Mele, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’Unità di Nutrizione Clinica del Policlinico Gemelli di Roma
La tradizione agricola calabrese incontra l’innovazione scientifica d’eccellenza per tracciare una nuova rotta nel segno della salute e della sostenibilità. Nei locali dell’azienda agricola Mulinum di San Floro è stato ufficialmente presentato il progetto "GranCalà" (Grani Antichi Calabria). Un’iniziativa ambiziosa che, per la prima volta, vede collaborare in modo sinergico realtà imprenditoriali, accademie e centri di ricerca di rilievo nazionale. Promosso da Mulinum in partnership con l’Università della Calabria, il progetto gode del sostegno della Regione Calabria attraverso i fondi PR FESR 2021-2027, destinati ad attività di ricerca e innovazione nelle aree prioritarie della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3).
Il cuore pulsante di GranCalà risiede nella valorizzazione dei grani antichi attraverso rigorose analisi nutrizionali, reologiche e sensoriali. L’obiettivo dichiarato è duplice: migliorare la qualità intrinseca e ottimizzare i processi di trasformazione e commercializzazione. A illustrare le basi scientifiche del percorso sono state Maria Stefania Sinicropi, docente di Chimica Farmaceutica all’Unical e responsabile scientifico del progetto, e Maria Cristina Mele, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’Unità di Nutrizione Clinica del Policlinico Gemelli di Roma.
[Missing Caption][Missing Credit]
Durante l’incontro, moderato dal direttore di LaC News24 Franco Laratta, la professoressa Sinicropi ha sottolineato l'importanza del network multidisciplinare che sosterrà il progetto per i prossimi due anni, evidenziando come le competenze dell’Unical, unite alla consulenza del Gemelli, permetteranno di certificare scientificamente la tipicità e il valore dei grani prodotti dall'azienda capofila. Sulla stessa linea, la professoressa Mele ha approfondito il nesso tra alimentazione e prevenzione, spiegando come l'uso di grani specifici, unito a tecniche particolari di fermentazione e cottura, possa rappresentare un vantaggio concreto nel trattamento della sindrome del colon irritabile. Secondo l'esperta, educare al ritorno alle tradizioni alimentari significa gestire il cibo come un vero e proprio presidio terapeutico contro l'infiammazione intestinale, spesso legata a patologie degenerative e tumorali.
L’impatto territoriale della ricerca è stato confermato dalla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, e del dirigente di Fincalabra Antonio Mazzei. L’assessore Gallo ha definito l’iniziativa un modello virtuoso di approfondimento nutraceutico, ribadendo la necessità di raccontare e far apprezzare i prodotti calabresi non solo per la loro bontà, ma per la loro capacità preventiva e protettiva per l'organismo.
La visione imprenditoriale del progetto è stata invece delineata da Stefano Caccavari, fondatore di Mulinum, che ha posto l'accento sulla trasparenza della filiera: in un mercato nazionale dove sette pani su dieci sono realizzati con farine estere a basso costo e alto impatto ambientale, GranCalà punta a caratterizzare prodotti che possano fare la differenza nella quotidianità dei consumatori. Un impegno condiviso dai partner Farmacia Magna Grecia di Crotone e Inone Network, rappresentati da Gloria Marino, Anna Gigliotti e Natale Arcuri. Proprio Arcuri ha rimarcato come l’ottimizzazione di ogni fase produttiva sia fondamentale per garantire una qualità che sia realmente sostenibile, ricordando che, in questo settore, il metodo con cui si raggiunge il risultato finale è importante quanto il fine stesso.