Guglielmo Verdirame, dalla Calabria alla Camera dei Lords: il Barone italiano al servizio di Sua Maestà
Nato a Reggio Calabria, il cattedratico di Cambridge è oggi Barone di Belsize Park e giurista di diritto internazionale tra i più ascoltati del Regno Unito. Il bisnonno dirigente di polizia nell’800 scrisse il primo saggio sulla mafia siciliana
Nato e cresciuto a Reggio Calabria, Guglielmo Verdirame ha fatto della sua passione per il diritto internazionale un percorso che lo ha portato ai vertici della giurisprudenza mondiale. «Ci sono arrivato per proseguire gli studi – racconta a La Stampa dalla sua bella casa nel verde di South Hampstead – Prima il dottorato alla London School of Economics, poi il grande salto a Oxford e Cambridge». Oggi è Barone di Belsize Park, membro della Camera dei Lords e uno dei giuristi più ascoltati del Regno Unito, ma le radici calabresi rimangono parte integrante della sua identità, come lui stesso ammette: «Sicuramente gli affetti di famiglia, ma anche legami ancestrali che riemergono proprio più passa il tempo».
L’itinerario professionale di Verdirame è impressionante, come racconta oggi La Stampa, che dedica alla sua storia una pagina. Dopo la laurea in Legge a Bologna, ha intrapreso una scalata nell’élite accademica britannica: Junior Research Fellow al Merton College di Oxford, docente e Fellow al Lauterpacht Centre for International Law di Cambridge, visiting professor a Harvard e Columbia. Dal 2011 insegna diritto internazionale al King’s College di Londra. «La più grande emozione – ricorda – è stata la cerimonia di ammissione nel corpo accademico di Cambridge. Per me questi Atenei sono luoghi magici, io non avevo certo il curriculum di studi tradizionale inglese, capii in quel momento di avercela fatta».
La Legge è nel Dna di famiglia: stessi anche per il fratello e un bisnonno famoso, Giuseppe Alongi, dirigente di polizia che a fine Ottocento scrisse un volume tuttora considerato il primo lavoro approfondito sulla mafia siciliana: Studio sulle classi pericolose della Sicilia.
Accanto all’attività accademica, Verdirame esercita la professione di King’s counsel, il massimo grado della categoria legale inglese. Ha affrontato tematiche globali, dai campi profughi in Africa agli accordi di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, fino alla rappresentanza dell’Italia nell’arbitrato sui due Marò in India. «Sono ovviamente cause molto complesse – spiega – Quella dei Marò soprattutto per l’intreccio politico con le relazioni tra Italia e India, che furono compromesse per anni. Almeno però si era in tempo di pace». Oggi difende il governo ucraino nelle azioni legali contro la Russia per le violazioni dei diritti umani, dall’annessione della Crimea alla guerra in corso, con la consapevolezza dei limiti del diritto internazionale: «La debolezza europea si vede anche in questo».
L’ascesa di Verdirame culmina nel novembre 2022, con la sontuosa investitura a Barone di Belsize Park nella Camera dei Lords. Mantello di lana rossa e cappuccio bordato di ermellino, ha giurato fedeltà al sovrano e alle istituzioni britanniche, entrando nella vita politica e istituzionale del Paese come indipendente.
Nonostante la vita londinese e la carriera internazionale, il legame con l’Italia resta vivo, non solo attraverso la famiglia ma anche la cultura: «Da poco sono tornato ad esempio a leggere narrativa in italiano, classici della nostra letteratura o libri contemporanei. Un piacere riscoperto». Allo stesso tempo, il giurista non nasconde la preoccupazione per l’ordine internazionale sotto attacco: «Ci eravamo illusi che davvero l’ordine internazionale potesse essere regolato dal diritto… La guerra in Ucraina è il passaggio chiave: spero davvero che Trump non riconosca l’annessione illegale di territori occupati con la forza».
Guglielmo Verdirame incarna così la combinazione tra radici profonde in Calabria e visione globale: un modello di eccellenza italiana nella giurisprudenza internazionale, capace di muoversi tra aule storiche della Camera dei Lords e scenari geopolitici complessi.