I Tiromancino accendono Melito Porto Salvo: Federico Zampaglione torna nel paese d’origine e riceve la cittadinanza onoraria
Piazza gremita per il ritorno del cantautore nei luoghi del nonno. Sui social ha parlato di «una serata che non dimenticherò mai» nella terra dove imbracciò per la prima volta una chitarra
Melito Porto Salvo ha vissuto una notte che resterà nel cuore di chi c’era, e anche di chi ne sentirà parlare: il concerto dei Tiromancino è stato molto più di un evento musicale, è stato il segno tangibile di una comunità che si ritrova, che vibra all’unisono, che ritrova orgoglio e voglia di guardarsi negli occhi.
Sul palco, Federico Zampaglione non era soltanto l’artista di una band capace di scrivere pagine memorabili della musica italiana contemporanea. Era il ragazzo che, proprio qui, aveva iniziato a sognare. Quel ragazzo che da bambino passava le estati a Melito, terra di suo nonno Salvatore Zampaglione, respirando salsedine e libertà, e che negli anni ’70, ancora giovanissimo, aveva imbracciato la sua prima chitarra, spinto dai cugini che già suonavano lo strumento. In quelle prime corde pizzicate c’era già un mondo, c’era già la strada che avrebbe percorso, fino a tornare oggi in questa stessa piazza, da uomo e artista, con il pubblico che lo accoglieva come un figlio atteso da tempo.
L’abbraccio di Melito si è trasformato in un gesto ufficiale e potente: la cittadinanza onoraria, consegnata dalle mani del sindaco Tito Nastasi e dell’amministrazione comunale, accompagnata da una targa e da una pergamena che ne racchiude le motivazioni. Un testo intenso, che parla di legami affettivi e familiari profondi, di una voce inconfondibile e di uno stile unico, capace di raccontare emozioni autentiche e di trasformarle in patrimonio culturale condiviso. Parole che hanno commosso, lette davanti a un pubblico in visibilio.
A presentare sul palco la speaker Antonella Pangallo, voce storica di Radio Studio 95 e professionista della comunicazione. Presente anche il consigliere metropolitano Filippo Quartuccio, a rappresentare la Città Metropolitana di Reggio Calabria, patrocinatore dell’appuntamento e promotore, insieme al Comune, di un cartellone estivo che punta a valorizzare il territorio e a regalare momenti di cultura e intrattenimento di alto livello.
Accanto a Federico Zampaglione, sul palco, c’era il padre, testimone di una storia familiare intrecciata a doppio filo con quella della comunità. Le immagini di quel momento – il sorriso, gli sguardi, le mani strette – hanno consegnato alla memoria collettiva un fotogramma che difficilmente svanirà.
Sul profilo ufficiale dei Tiromancino, poche ore dopo la fine del concerto, Zampaglione ha voluto fissare le emozioni della serata, parlando di «una serata che non dimenticherò mai e che ho aspettato per una vita». Ha ricordato come Melito Porto Salvo sia il luogo di nascita di suo nonno e il posto dove ha trascorso un’infinità di estati, da bambino fino a oggi, respirando il mare e la libertà.
Qui, ha raccontato, imbracciò per la prima volta una chitarra, spinto da cugini che già suonavano negli anni ’70, dando inizio a un viaggio che lo avrebbe portato lontano ma senza mai recidere il filo con questa terra. Ricevere la cittadinanza onoraria, ha scritto, è stato «un momento che lascia il segno», reso ancora più speciale dalla presenza sul palco del padre.
«Le parole di Federico – ha sottolineato il sindaco Nastasi – ripagano di ogni sforzo e dell’impegno profuso per rendere possibile questo evento. Hanno trasmesso amore e attaccamento alla nostra città, arrivando dritte al cuore». Un riconoscimento che diventa stimolo a fare di più, a costruire altre occasioni in cui Melito possa ritrovarsi, sorridere, sognare.
Brano dopo brano, i Tiromancino hanno regalato al pubblico un viaggio tra successi e atmosfere, dal pop raffinato alle ballate che hanno segnato intere generazioni. Canzoni che, ascoltate in questa piazza, sembravano avere un sapore diverso, più intimo, quasi personale. Quando le ultime note si sono dissolte nella notte, la sensazione diffusa era quella di aver partecipato a qualcosa di importante, che va oltre lo spettacolo.
Melito ha dimostrato di saper accogliere e di voler crescere, di avere una fame di eventi e di vita che non si spegne. Questa serata ha riacceso la voglia di stare insieme, di riempire la piazza non solo di persone, ma di emozioni e di storie condivise. L’amministrazione comunale ha promesso di continuare su questa strada, creando nuove occasioni per fare della città un punto di riferimento per l’intera area.
Per chi c’era, il ricordo resterà vivido: le luci, la voce di Federico Zampaglione, la presenza discreta e fiera del padre, la carezza della brezza marina, la consapevolezza che Melito, quella notte, si è guardata allo specchio e si è piaciuta.