Il consenso che salva la vita: all’Unical gazebo per sensibilizzare i giovani sulla donazione degli organi
VIDEO | Iniziativa congiunta dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, dell’ateneo di Arcavacata, di Aido, Asit e di altre sigle del volontariato dell’area urbana
C’è anche l’allestimento di un gazebo informativo lungo il Ponte Bucci dell’Università della Calabria tra le iniziative organizzate nell’area urbana cosentina in occasione della Giornata Nazionale per la donazione ed i trapianti di organi e tessuti. Per sensibilizzare i giovani alla cultura della donazione ed ragguagliarli rispetto alle normative in vigore che permettono di esprimere in vita, e dunque nel pieno possesso delle proprie capacità fisiche ed intellettive, il consenso all’espianto in caso di decesso.
Volontari all’opera
Personale volontario dell’Associazione Italiana Donatori Organi, dell’Associazione Sud Italia Trapiantati e di altre associazioni operanti in ambito sociale e medico-sanitario, con il supporto dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, hanno distribuito agli studenti materiale informativo ricordando la possibilità di dichiarare la propria volontà ai comuni durante le pratiche di rilascio della carta di identità elettronica. Tra i protagonisti dell’iniziativa anche Alessandra Crispini in una inedita triplice veste di docente dell’ateneo, di membro dell’Asit e di trapiantata di rene ormai da ben tredici anni. Una testimonianza che ha molto colpito i ragazzi. «La nostra mission – ha detto - è proprio sensibilizzare e avvicinare la popolazione al concetto della donazione, all'importanza della donazione. Cerchiamo anche di dare delle informazioni pratiche. Io personalmente porto anche la mia esperienza. Grazie a un donatore è cambiata la qualità della mia vita, sono cambiate le prospettive. Ho potuto godere di una visione finalmente serena del futuro. I giovani – ha aggiunto la professoressa Crispini - sono fondamentali in questa campagna di sensibilizzazione. Lavoriamo affinché possano diventare consapevoli dell'importanza di sentirsi parte di un'esperienza comune e quindi di un altruismo comune».
Percentuali di consenso ancora basse
In Italia le percentuali di consenso alla donazione sono ancora molto basse. La Calabria non fa eccezione, come sottolineato dal direttore dell’Unità operativa complessa di Nefrologia dell’Annunziata, Gianluigi Zaza: «Il fenomeno è preoccupante; siamo ancora nettamente oltre il cinquanta percento delle opposizioni per quanto concerne le richieste di donazione formulate a pazienti ricoverati in terapia intensiva. Un dato negativo che riflette quello del mancato consenso reso negli uffici anagrafici». Proprio per quanto concerne la dichiarazione di consenso alla donazione, richiesta nei comuni abilitati al momento del rilascio della carta di identità elettronica, la Calabria si è attestata al penultimo posto tra le regioni italiane. I dati si riferiscono al 2024: sono state raccolte 82 mila dichiarazioni di volontà.
Il record di Bagnara
Di queste, quasi la metà sono state lasciate in bianco. In sostanza si è astenuto il 48,5 percento del totale. Tra coloro che invece ha manifestato una volontà il 55,1 percento si è espresso a favore, il 44,9 percento ha negato il consenso all’espianto. Il comune di Bagnara Calabra in provincia di Reggio ha ottenuto la prima posizione regionale grazie una percentuale di assenso del 100% tra coloro che hanno accettato di esprimere una preferenza. Seguono sul podio Scilla, sempre nel reggino, e Cellara in provincia di Cosenza. «La riduzione dei donatori – ha sottolineato Zaza – rallenta i trapianti ed accresce le liste di attesa. Insieme ad associazioni ed organismi di volontariato dobbiamo costruire una rete sinergica che ci consenta di invertire la rotta e portare la Calabria tra le regioni virtuose della penisola».