«Il giornalismo di prossimità è la nostra vera ricchezza»: Il Crotonese celebra 45 anni di informazione e identità
Al Teatro Apollo una giornata di confronto su informazione e territorio per celebrare la testata fondata da Domenico Napolitano. Presente anche il direttore responsabile di LaC News24 Franco Laratta: «Il mondo intorno a noi è cambiato e per sopravvivere dobbiamo agire»
Quasi mezzo secolo fa si è presentato ai lettori in edicola con il nome Il Crotonese, sotto la guida del fondatore Domenico Napolitano, dando modo a un territorio spesso marginalizzato di riconoscersi in una voce autorevole. Una testata nata per raccontare quella parte della Calabria che da sempre necessita di un’attenzione in più.
Negli anni la redazione si è distinta per aver rappresentato con eleganza, moderazione e sobrietà le istanze dei crotonesi, restando estranea ai salotti e alle piazze, ma soprattutto continuando a fare notizia. Da allora Il Crotonese è riconosciuto come una vera bandiera dell’informazione nella storia calabrese.
Il 45° compleanno rappresenta una ricorrenza importante e qualificante per una testata giornalistica, una tappa che si può raggiungere solo restando fedeli ai lettori che, come ricordava il fondatore, «vanno sempre informati con dignità e lealtà, fornendo loro la qualità necessaria».
Difficoltà e punti di forza del giornalismo locale sono stati al centro dell’evento “Notizie, Comunità, Futuro”. Venerdì 12 dicembre, presso il Teatro Apollo di Crotone, Il Crotonese ha organizzato un’intera giornata di incontri avviati sin dal mattino con confronti e discussioni su diverse tematiche – dall’economia alla sanità, dai giovani alle infrastrutture – coinvolgendo autorità, imprenditori, cittadini, istituzioni e il mondo del giornalismo.
Nella sessione pomeridiana, dedicata al giornalismo locale e alle nuove sfide, sono saliti sul palco diversi “amici” del giornale e professionisti: Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei giornalisti; Simone Arminio, già collaboratore de Il Crotonese e oggi viceresponsabile della politica del Quotidiano Nazionale; Filippo Veltri, giornalista e scrittore; Maria Grazia Napolitano, giornalista di Adnkronos; Andrea Simeri, ingegnere informatico e dottore di ricerca in Intelligenza Artificiale presso l’Unical; Franco Laratta, direttore dell’informazione del network LaC; e Marco Petrone, giovane corrispondente de Il Crotonese, presente come simbolo del futuro.
A moderare l’incontro Francesco Pedace, redattore de Il Crotonese, insieme al direttore Giuseppe Pipita. Un confronto durante il quale tutti gli intervenuti non hanno potuto fare a meno di ricordare, con aneddoti e testimonianze personali, la figura di Domenico Napolitano, fondatore del giornale.
«Io – ha raccontato Simone Arminio – sono “nato” in questa redazione e qui ho imparato a non avere paura. Oggi il giornalismo si confronta con nuove tecnologie, è tutto molto veloce e per questo le testate locali fanno più fatica, ma hanno sicuramente una marcia in più. Il giornalismo di prossimità ci permette di raccontare ciò che accade vicino a noi, di raccontare storie vere, di stare realmente a contatto con le persone. È l’umanità delle piccole redazioni locali la vera ricchezza».
Anche Giuseppe Soluri si è soffermato sul tema parlando di «credibilità, formazione e sostenibilità del giornalismo». Il presidente ha evidenziato quanto sia difficile resistere per il giornalismo cartaceo in un mondo in cui il web ha preso il sopravvento. «Oggi – ha spiegato – con l’avvento del web c’è il rischio di pubblicare contenuti che squalificano l’informazione. Noi abbiamo il dovere di informare correttamente. Il cartaceo perde copie e a questo si collega il problema delle edicole e di tutta la filiera che negli anni ha subito gravissime perdite». Sulla formazione, Soluri ha sottolineato, oltre a quella obbligatoria «che spesso non è neppure di qualità», l’importanza delle redazioni locali come vera palestra per imparare il mestiere del giornalista.
Filippo Veltri ha ribadito la forza ancora attuale del giornalismo locale, «purché sia sempre più locale, più vicino alla sua comunità e soprattutto ben fatto». Della velocità dell’informazione ha parlato anche Maria Grazia Napolitano, sottolineando la difficoltà del confronto con i social network: «Per noi questa è la sfida più complessa. È un continuo rincorrersi di notizie e il lettore meno attento rischia di perdersi e di non riconoscere più il giornalismo di qualità».
Su questo tema Franco Laratta ha evidenziato la necessità di dire qualcosa di nuovo in un mondo in cui «tutti siamo connessi, in cui è facile trovare notizie di ogni genere che riguardano persone dall’altra parte del mondo». «È cambiato il contesto intorno a noi – ha aggiunto – e per rimanere in vita dobbiamo agire». Il giovanissimo Marco Petrone ha invece testimoniato la propria passione per il giornalismo e l’ambizione di crescere imparando il mestiere passo dopo passo.
A concludere l’incontro è stato Andrea Simeri, ingegnere informatico crotonese, che ha parlato dell’impatto dell’intelligenza artificiale sull’informazione e di come questa possa rappresentare, a seconda dell’uso, un problema o una grande risorsa. Simeri ha presentato il suo progetto, premiato a Dubai: un’applicazione in grado di evidenziare la veridicità delle notizie attraverso l’intelligenza artificiale.
Le conclusioni sono state affidate al direttore del giornale, Giuseppe Pipita: «L’informazione locale è sempre più necessaria perché è vicina ai cittadini, sa leggere le esigenze del territorio, delle imprese e delle persone e chiede conto alle istituzioni e alla politica. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo, nonostante le illazioni dei leoni da tastiera che sentenziano su tutto e tutti ma non hanno il coraggio neppure di firmarsi e mostrarsi. Il Crotonese ci ha sempre messo la faccia: lo ha dimostrato lottando per l’istituzione della Provincia di Crotone negli anni Ottanta e continua a dimostrarlo oggi raccontando tante storie, con la “s” minuscola, che in questi 45 anni sono diventate la Storia, con la “S” maiuscola, di questa terra».