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18/10/2025 ore 12.02
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Il liceo Patrizi di Cariati torna nella stratosfera con il progetto Sem per studiare radiazioni ed effetti sull’uomo

Dopo le due missioni MoCRiS, la sonda torna a indagare l’atmosfera terrestre allargando la ricerca a biofisica e sanità. A collaborare anche studiosi e docenti dell’Unical e dell’Università di Messina

di Redazione Attualità

Continua l’avventura stratosferica per i liceali del “Patrizi” di Cariati. Dopo i due lanci (8 giugno 2019 e 14 giugno 2023) del progetto MoCRiS (Measurement of Cosmic Rays in Stratosphere), infatti, si ritorna allo studio della stratosfera questa volta con il progetto SEM (Stratosphere's Environmental Monitoring).

Il progetto SEM nasce con l’obiettivo didattico-scientifico di monitoraggio ambientale della stratosfera come percorso PCTO per gli studenti in collaborazione con l’ABProject Space dell’ingegnere Antonino Brosio. Il responsabile del progetto e docente di matematica e fisica al liceo scientifico di Cariati, professor Domenico Liguori, ha dichiarato che oltre allo studio dei raggi cosmici come già avvenuto nelle due precedenti missioni MoCRiS, questa volta lo studio si arricchirà di un monitoraggio più ampio della stratosfera e dello studio dell’interazione tra la radiazione cosmica e la materia vivente (batteri e campioni di Dna). Le collaborazioni in questo terzo lancio, infatti, si sono estese anche a settori di ricerca che riguardano la biofisica e la sanità.

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Il progetto SEM e tutti gli alunni che parteciperanno, potranno far tesoro delle competenze di uno spettro molto ampio di ricercatori: prof. Pasquale Barone (Laboratorio di Didattica delle Scienze empiriche del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Unical), prof. Peppino Sapia (Dipartimento di Matematica e Informatica – DeMaCS-Unical), prof. Marco Schioppa (Dipartimento di Fisica dell’Unical e gruppo Ocra dell’Infn), prof. Marco Arcani (ADA Project Laboratory), dott. Salvatore Procopio e dott. Rosario Canino (Lab. Fisico “E.Majorana” e Servizio Bionaturalistico Arpacal di Catanzaro), Antonio Marini del progetto Cram, dott.ssa Rita Guzzi  (laboratorio di Biofisica del Dipartimento di Fisica dell’Unical), prof. Santi Delia Antonino (già professore ordinario di Igiene generale e applicata - Università degli Studi di Messina), proff. Pasqualina Laganà, Alessio Facciolà e Giuseppa Visalli (professore associato di Igiene generale e applicata - Dipartimento Scienze Biomediche, Odontoiatriche e delle Immagini Morfologiche e Funzionali - Università degli Studi di Messina).

La sonda progettata dall’Ing. Brosio e assemblata con gli studenti della 3A, 5A e 4B (a.s. 2025/26) porterà fino alla quota di circa 33 chilometri, strumenti per misurare le variazioni di flusso dei raggi cosmici, radiazione UV, monitoraggio della CO2 e qualità dell’aria (componenti organici volatili), particolato PM2.5 e PM10, campo magnetico terrestre, pressione, umidità e temperatura, radiazione gamma, misure di ecotossicità su semi vivi di Lepidium e Sorgum, formazione di radicali liberi su campioni di alanina sottoposta alla radiazione cosmica e l’interazione tra la radiazione cosmica e un carico biologico composto da batteri e miceti, ovviamente innocui per l’uomo, e di cellule di derivazione umana.

Per quanto riguarda la componente microbica, i docenti Unime, in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità e del Cnr di Messina, studieranno eventuali mutazioni determinate dalle esposizioni, con particolare attenzione al fenomeno dell’antibiotico resistenza, che ad oggi, a quasi un secolo dalla scoperta del primo antibiotico, rappresenta una delle principali minacce alla Sanità Pubblica globale e che, secondo le stime, potrebbe causare la morte di 10 milioni di persone all’anno entro il 2050.

Oltre ai microrganismi, saranno lanciate nella stratosfera anche delle cellule umane, il loro studio in campo biomedico è un valido strumento per studiare la tossicità sui sistemi viventi. come i raggi cosmici possano influenzare/alterare i sistemi biologici, in particolare sarà indagata la vitalità cellulare e, qualora questa fosse mantenuta, saranno valutati eventuali cambiamenti nella morfologia e rilevati i possibili danni di membrana e soprattutto, eventuali danni al Dna. Sulla sonda, inoltre, saranno presenti anche delle videocamere GoPro per l’acquisizione di foto e video durante tutta la missione.

Il progetto non terminerà con il lancio della sonda in quanto è già prevista per l’a.s. 2025-2026 la partecipazione degli alunni anche nell’analisi di tutti i dati acquisiti e nelle eventuali pubblicazioni che ne scaturiranno. Sarà, inoltre, realizzato un docufilm che documenterà e spiegherà tutti i momenti cruciali dell’intero progetto con i dati ottenuti. I risultati del progetto saranno presentati in diversi convegni e congressi di didattica della fisica.

«La ricaduta didattica del progetto SEM – ha affermato la dirigente scolastica prof.ssa Sara Giulia Aiello – è stata motivante e incisiva, in quanto ha permesso un approccio originale ed accattivante verso lo studio delle materie scientifiche e Stem».

«Valorizzando e privilegiando il metodo sperimentale – ha aggiunto il responsabile del progetto prof. Domenico Liguori –, si riesce ad attivare canali didattici inclusivi anche per gli alunni più refrattari allo studio delle discipline scientifiche».

Alla fase del lancio, che avverrà dallo stadio comunale di Paola lunedì 20 ottobre alle ore 10:30, parteciperà il dirigente dell’Articolazione Territoriale di Cosenza dott.ssa Loredana Giannicola, una delegazione di studenti della terza classe, primo grado, dell’Ic di Cariati accompagnati dalla prof.ssa Pompea Santoro e rappresentanze di studenti di altre scuole locali.