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11/12/2024 ore 07.14
Attualità

Il sogno europeo di Antonio Megalizzi sulle ali di 120 giovani ambasciatori

Istituita un anno dopo l’attentato terroristico di Strasburgo in cui il 29enne trentino ma di sangue calabrese perse la vita la fondazione è impegnata a promuovere la memoria del giovane giornalista radiofonico appassionato di Europa attraverso il progetto che forma e sensibilizza i giovani su istituzioni e valori dell’Unione

di Anna Foti

Era l'11 dicembre 2018 quando il jihadista Chérif Chekatt, che fu subito ucciso dalla polizia, aprì il fuoco nello storico e affollato mercatino di Natale di Strasburgo. Uccise cinque persone, tra le quali Antonio Megalizzi, giornalista radiofonico ventinovenne nato a Trento ma di sangue calabrese. Il suo complice Audrey Mondjehi, lo scorso aprile è stato condannato a 30 anni di carcere dalla Corte d'Assise di Parigi.

Antonio era nato a Trento ma era figlio di genitori reggini, Domenico e AnnaMaria originari della frazione collinare di Puzzi dove lo scorso anno la comunità ha inaugurato una “panchina europea”. Il suo cuore, dunque, era anche un pò calabrese per i tanti affetti che ritrovava ogni estate e nelle tante altre occasioni in cui scendeva a trovare i nonni e i parenti.

A Reggio Calabria inaugurata la panchina europea in memoria di Antonio Megalizzi

Un anno dopo la tragica e prematura morte di Antonio, familiari e amici hanno istituito una fondazione che porta il suo nome e che lo scorso 3 dicembre ha compiuto, appunto, cinque anni.

La voce di Antonio Megalizzi non si ferma, la sorella Federica: «Vive nel sogno europeo di tanti giovani»

«Grazie a chi anima la fondazione, portando con sé un po' di Antonio». Sono queste le parole di gratitudine rivolte dalla presidente della fondazione Federica Megalizzi ai volontari e alle volontarie che si sono spesi e si spendono per mantenere viva la memoria di Antonio.

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