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26/08/2025 ore 06.15
Attualità

«In Burkina Faso con un euro salvo una vita»: Davide Zicchinella, pediatra e sindaco, di nuovo in Africa per i bambini

Il medico e primo cittadino di Simeri Crichi a novembre dirigerà la componente sanitaria di una missione umanitaria. Per lui sarà la quarta volta in quei territori: «Con una boccetta di acqua ossigenata si possono salvare arti e vite»

di Francesco Graziano

Davide Zicchinella è pronto a ripartire. Zaino in spalle ed una quota di amore da spartire con i suoi piccoli e grandi pazienti, cresciuti in una terra in cui si può dividere soltanto ciò che non c'è. Medico calabrese, pediatra e sindaco di Simeri Crichi, la bussola di Davide a novembre punterà ancora una volta, la quarta per la precisione, verso il Burkina Faso per dirigere la componente sanitaria di una missione umanitaria organizzata dal ministero "Fonte di Grazia" (associazione evangelica con sede in Calabria e in Svizzera). Un viaggio che è anzitutto mano tesa verso il prossimo, tentativo di riequilibrare le disparità del mondo.

«Il Burkina Faso - ci racconta Zicchinella - è uno dei Paesi più poveri del mondo e uno dei più insicuri. È poco raggiunto dalle missioni umanitarie ma c’è un grande bisogno di assistenza soprattutto sanitaria e noi cerchiamo di arrivare. L’anno scorso abbiamo raggiunto il Sahel dove l’uomo bianco non arrivava da circa dieci anni e c’era un bisogno di assistenza sanitaria enorme, anche un bisogno di assistenza materiale: famiglie, villaggi, bambini non mangiavano da settimane e morivano letteralmente di fame. È questo che mi spinge a dare una mano in un territorio difficile».

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Il sindaco Zicchinella ripercorre ai microfoni di LaC News24 aneddoti, emozioni e sentimenti di un'esperienza che cambia il modo di guardare il mondo e quindi, in ultima istanza, cambia il mondo stesso. «Con una boccetta di acqua ossigenata, dal costo di un euro, posso dire di aver salvato tante vite - commenta il medico calabrese -. In un posto dove la sanità e le visite sono a pagamento l'uso di farmaci è scarso, dunque anche la semplice acqua ossigenata ha una forza terapeutica che in Italia non c’è. Lì gli agenti infettivi sono molto meno resistenti rispetto ai nostri. Con una boccetta di acqua ossigenata abbiamo salvato situazioni gravi, arti che stavano andando in cancrena e che avrebbero portato all’amputazione o alla morte».

Per Zicchinella è facile ricorrere ad espressioni della serie “aiutiamoli a casa loro”. Ben più complicato è tradurre il tutto in un sostegno concreto e diretto. «Ho vissuto esperienze indescrivibili - racconta ancora il pediatra -. Non è vero che il Burkina Faso è indietro di 50 o 60 anni. Il Burkina Faso vive nel Medioevo. Ci sono villaggio dove manca corrente, acqua, luce. Non c’è nulla. Non c’è opportunità per nessuno ed i bambini muoiono: c’è il 50 % di mortalità sotto i cinque anni, 1 bambino su 2 muore per infezioni banali che si possono risolvere con un collirio, un antibiotico o una boccetta di acqua ossigenata».

C'è un aspetto che Davide Zicchinella intende sottolineare: l'incapacità dei più piccoli del Burkina Faso di provare sentimenti di invidia nei riguardi del prossimo, dell'amichetto che riceve qualcosa in più o persino un regalo inaspettato. «Ho trovato una grande solidarietà e un gigantesco sorriso che copre le bocche di tutti i bambini e degli adulti, anche se per noi dovrebbero solo piangere dalla mattina alla sera».