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12/04/2025 ore 20.00
Attualità

In crescita l’abuso di alcol tra i giovani, l’esperta: «La prima causa di morte sono gli incidenti causati dallo stato di ebbrezza»

Parla Elena Succurro, professore associato di Medicina Interna all'Università Magna Graecia di Catanzaro: «Il disagio giovanile è un fenomeno che riguarda non solo i ragazzi, ma l’ambiente sociale e culturale in cui crescono»

di L. F.

Elena Succurro è professore associato di Medicina Interna all'Università Magna Graecia di Catanzaro. Direttrice della Scuola di Specializzazione in Medicina e Cure palliative della stessa Università. Consigliere nazionale della società italiana di diabetologia. Componente del Gruppo Terza Missione UMG. Con la professoressa Succurro parliamo di disagio nel mondo giovanile. In un’epoca in cui sembra prevalere perfino la violenza.

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Lei da un osservatorio privilegiato ci può aiutare a capire cosa cosa sta succedendo, considerato anche il fatto che è a contatto quotidianamente con il mondo dei giovani studenti universitari.
«Se parliamo di disagio sinceramente non credo che ci sia una stagione più violenta rispetto a un’altra. Cambiano le dinamiche, gli strumenti della comunicazione, non i motivi. Certo, viviamo nell’epoca dello stare insieme virtuale; ci si conosce su internet, si fanno affari su internet, ci si accapiglia su internet. La violenza è prima di tutto scritta e verbale, poi magari si passa alle vie di fatto. Ma il disagio giovanile è un fenomeno che riguarda non solo i ragazzi, ma l’ambiente sociale e culturale in cui crescono. La famiglia rappresenta la base primaria per lo sviluppo emotivo e psicologico dei giovani. È il primo ambiente in cui i ragazzi apprendono modelli di comportamento, rispetto, regole sociali e relazioni interpersonali. La scuola, insieme alla famiglia, è uno dei luoghi in cui i nostri ragazzi trascorrono gran parte del loro tempo».

Grande quindi la responsabilità degli educatori.
«La scuola, l’università, dovrebbero non solo fornire una solida educazione accademica, ma anche essere in grado di rispondere ai bisogni emotivi dei ragazzi. La scuola ha il compito di educare i giovani non solo alle materie tradizionali, ma anche a temi come la gestione delle emozioni, la comunicazione, la risoluzione dei conflitti, l'autocontrollo. Ci sono poi le attività sportive che sono tra le più formative per i giovani, non solo per il benessere fisico; è anche un modo per educarli a valori importanti che li accompagneranno per tutta la vita. Attraverso la pratica sportiva, la danza, la musica, i ragazzi sperimentano la disciplina, la perseveranza, la gestione delle emozioni e il lavoro di squadra, tutti valori che possono avere un impatto positivo e che fanno la differenza nelle loro scelte quotidiane».

In Calabria la situazione non è certamente rassicurante. Di recente a Crotone è stato organizzato un seminario su alcol e droghe con gli studenti del Liceo Scientifico.
«Lo scorso anno l’UMG ha aderito con grande entusiasmo all’iniziativa promossa dal Circolo Velico di Crotone su “Crescere è un’avventura meravigliosa… conoscere protegge dai pericoli”, un seminario sugli effetti di alcol e droghe con gli studenti del liceo. È importante promuovere iniziative di sensibilizzazione sui giovani, al fine di aumentare la loro consapevolezza. Noi all’UMG lo facciamo sistematicamente, cioè volentieri accettiamo di intervenire ogni volta che ci viene richiesto di parlare con le generazioni del futuro trasferendo le nostre ricerche e le nostre conoscenze. Il senso è quello di aiutarle a capire che è col presente fattuale che comincia la costruzione del percorso, il viaggio, la propria missione forse, i loro desideri certamente».

Ai ragazzi avete fatto vedere i video di alcuni famosi personaggi del mondo dello spettacolo morti prematuramente per abuso di alcol e droghe.
«Presentai i dati sull’uso, o meglio, l’abuso di alcolici e gli effetti dannosi sul sistema cerebrale, ma anche cardiaco e respiratorio delle droghe. E per evitare che si distraessero ho fatto sentire loro i successi di Michael Jackson, Whitney Houston e Amy Winehouse. Artisti enormi, che avrebbero potuto dare ancora tanto al mondo e che invece si sono spenti per non aver saputo tenere in equilibrio quantità e qualità della vita. È un problema serio, l’alcool».

L’alcol è responsabile di tante morti
«Pensi che ogni 12 secondi nel mondo una persona muore per cause legate all’alcol. E nel 2022, oltre 3 milioni di persone in Italia hanno sperimentato il “binge drinking”; e tanti, troppi, sono i ragazzi ancora adolescenti che, in seguito a una intossicazione acuta, rischiano seriamente la vita».

A livello di salute, cosa dicono le ricerche mediche e cosa viene fuori dalla vostra esperienza sul campo?
«Che chi dice che un bicchiere di vino al giorno migliora la salute non conosce i dati, la scienza e le correlazioni scientifiche tra alcool e malattie. Non sono una ortodossa, e vivo il mio tempo da liberale, ma non dico che l’alcol fa bene alla salute. L’alcol in sé è una sostanza tossica e cancerogena. Il danno alla salute è ovviamente proporzionato alle quantità, e ci sono livelli di consumo che possono essere considerati a basso rischio per adulti in buona salute. In Italia la prima causa di morte tra i giovani sono gli incidenti stradali causati da uno stato di ebbrezza dei conducenti. Inoltre, ci sono correlazioni acclarate tra abuso di alcol e tumori, ma anche malattie dell’apparato digerente e malattie cardiovascolari».

Oltre ad alcool, droghe, malessere sociale, si registra nei giovani e perfino giovanissimi anche un notevole disagio mentale. Può avere influenzato negativamente la pandemia da Covid?
«Beh, è ancora presto per affidare certezza scientifica. Tuttavia, le giovani generazioni, soprattutto i bambini, hanno avuto ed hanno ancora enormi problemi relazionali, a cui si aggiungono le piattaforme virtuali che ti rendono onnipotente ma solo in un mondo in cui vive un solo umano, cioè te stesso. Ma sono ottimista. La scienza, la filosofia, l’arte, la bellezza si riprenderanno lo spazio e il potere. Al momento, noi umani restiamo i migliori, almeno fino a Nettuno».