Incendi in Calabria, il sindaco di Cassano Iacobini: «Crisi di valori e sistema da ripensare radicalmente»
Solo il pronto intervento ha evitato il peggio per il Santuario Madonna della Catena. Il primo cittadino: «Encomio solenne a chi ha agito per salvare un simbolo del territorio»
Oramai è “emergenza incendi” l’atto vigliacco che sta flagellando ampie zone del territorio calabrese e in particolare l'area di Cassano, un pericolo che non è solo il risultato di fatalità o scarsa manutenzione.
La Calabria brucia, incessante il lavoro dei vigili del fuoco impegnati in 32 diversi interventiÈ, come sottolineato dal sindaco Gianpaolo Iacobini riprendendo le parole di Mons. Francesco Savino, Vescovo della Diocesi di Cassano, una manifestazione di una «profonda crisi di valori e la chiara evidenza di un sistema di prevenzione e repressione che necessita di essere radicalmente ripensato». Il recente episodio che ha visto le fiamme minacciare il santuario della Madonna della Catena a Cassano all'Ionio ha messo in luce la gravità della situazione. Una scena drammatica, purtroppo non nuova per la comunità, che questa volta ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Solo il pronto intervento e la dedizione dei frati custodi della struttura, di numerosi cittadini, della Polizia Locale, delle associazioni di volontariato e della squadra comunale di manutenzione, hanno permesso di contenere l'avanzata del fuoco a pochi metri dalle mura del santuario prima dell'arrivo dei Vigili del Fuoco e dei mezzi aerei di Calabria Verde che già erano impegnati su altri fronti.
Il sindaco Iacobini ha annunciato l'intenzione di proporre un encomio solenne per tutti coloro che, con sprezzo del pericolo, si sono prodigati per salvaguardare il Santuario. I roghi, che da circa venti giorni si ripetono con frequenza quasi quotidiana sul territorio cassanese, non sono eventi isolati ma, come rileva Mons. Savino, sono «gli strumenti di una guerra sempre più evidente contro lo stato di diritto, la natura e la comunità». Per contrastare efficacemente questa escalation delinquenziale, il sindaco Iacobini propone un approccio multifattoriale che combini pene più severe e certe con un'intensificazione delle attività di controllo e prevenzione. Quest'ultima, tuttavia, non può e non deve essere delegata unicamente ai Comuni, spesso sprovvisti dei mezzi e delle risorse necessarie.
Tra le proposte concrete avanzate, spicca la necessità di rivedere le scelte che portarono alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato, un'istituzione che giocava un ruolo cruciale nella tutela del patrimonio ambientale. E’ fondamentale rivedere l'organizzazione territoriale dei Vigili del Fuoco, con la richiesta urgente della riattivazione del presidio di Trebisacce essenziale per garantire interventi tempestivi in un'area così vasta e vulnerabile. Un altro suggerimento innovativo riguarda un maggiore coinvolgimento di pastori e cacciatori nella tutela del patrimonio ambientale. Questa sinergia, già sperimentata con successo in Aspromonte qualche anno addietro, potrebbe rivelarsi preziosa per un monitoraggio capillare del territorio e una prima risposta in caso di necessità. Il sindaco Iacobini sottolinea che questi suggerimenti «non sono affatto esaustivi ma rappresentano un punto di partenza per un confronto più ampio e strutturato studiano una progettualità per sviluppare soluzioni adeguate in sede istituzionale attraverso un dialogo aperto con il mondo dell'associazionismo e con le agenzie educative. Solo così sarà possibile salvaguardare il Creato, assicurare giustizia e tutelare l'ambiente, presupposti imprescindibili per la crescita e lo sviluppo di ogni comunità».