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17/08/2025 ore 12.48
Attualità

La battaglia contro il tumore e la rinascita, la storia di Raffaele in un libro: «Pensavo di morire, ora vivo al massimo ogni giorno»

Nel volume “Oltre la diagnosi”, il giovane originario di Santa Severina parla dei suoi sogni, delle sue preoccupazioni e del percorso di cura che gli ha consentito di sconfiggere la malattia e di cambiare il suo modo di guardare la vita

di Francesco Graziano

Raffaele ha avuto paura di morire. Ha pensato di non farcela, di dover abbandonare la vita terrena prima ancora di veder realizzati i propri sogni. Anche i più piccoli. Quelli più banali. Spiccioli di desideri ma che, per un ragazzo di soli 23 anni, rappresentano il traguardo verso cui puntare ogni giorno.

Originario di Santa Severina, Raffaele Procopio affronta ben sei cicli chemioterapici al presidio ospedaliero "Ciaccio" di Catanzaro per aver la meglio sul linfoma di Hodgkin. Un percorso lungo, faticoso, ma che consente al giovane calabrese, di mese in mese, di mettere all'angolo la malattia.

Per far conoscere la propria storia e condividere con più persone possibili il racconto della propria esperienza, Raffaele ha deciso di pubblicare il libro "Oltre la diagnosi. La voglia di tornare a vivere", disponibile su Amazon. Un testo sincero, in cui traspare la paura e la forza, la difficoltà e la speranza di un ragazzo costretto a guardare negli occhi una diagnosi crudele ma incapace di governare il futuro del giovane. Il libro sarà presentato martedì 19 agosto alle ore 18 nella suggestiva cornice del castello di Santa Severina. Nel frattempo abbiamo deciso di incontrare Raffaele e scambiare due chiacchiere con lui.

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Ciao Raffaele, quali sono stati i momenti più difficili durante la malattia ed il trattamento del linfoma di Hodgkin?

«Ciao Francesco. Di momenti difficili ce ne sono stati tanti. Si può dire che ogni giorno è stato difficile, sin da quando mi è stato diagnosticato il linfoma. Ricordo ancora la mia prima visita con il dottore Luca Scalise, il mio ematologo, quando alla mia domanda: "Dottore, guarirò?". Mi rispose: "Spero tanto tu possa guarire". Quelle parole mi hanno segnato, improvvisamente mi sono trovato tra la vita e la morte! Poi da lì ogni seduta di chemio è stata difficile. Per fortuna ho avuto tanta forza per affrontare tutto, sono stato forte mentalmente!».

Cosa ti ha spinto a scrivere un libro sulla tua esperienza con il linfoma di Hodgkin? Qual è stato il tuo obiettivo nello scrivere questo libro?

«Questo libro nasce dalla mia paura di morire. Io pensavo "non può essere finita qui!". Da qui il titolo del libro "Oltre la diagnosi. La voglia di ritornare a vivere”. Ho iniziato a scrivere il libro perché volevo lasciare qualcosa di me in caso fosse andata male, volevo lasciare un pezzo della mia storia, volevo dare modo alle persone di conoscermi qualora fosse finita in malo modo. Poi man mano che le cure andavano bene, ho continuato a scrivere la mia storia. Adesso il mio obiettivo è quello di far conoscere la mia storia a più persone possibili, perché penso che attraverso il mio libro si possano immedesimare in quello che comporta un tumore: tutta la sofferenza ed allo stesso tempo la forza che bisogna avere! Per sensibilizzare di più la gente ad apprezzare la propria vita nella semplice routine quotidiana, perché appunto quando ti arriva una patologia quello che più ti viene a mancare è la tua semplice quotidianità».

Come hai deciso di strutturare la storia e quali aspetti della tua esperienza hai voluto mettere in risalto nel libro?

«Ho deciso di strutturare il mio libro partendo dal periodo che precede la diagnosi del linfoma, parlando di un ragazzo pieno di sogni che d'un tratto vede svanire fino ad arrivare al post linfoma, ovvero al cambiamento della prospettiva di vita! Diciamo che tutto quello che ho scritto è importante ma in risalto ho voluto sottolineare la fede che mi ha aiutato molto e l'aiuto delle persone che mi sono state vicine».

Pensi che il libro possa essere utile o di ispirazione per altre persone che stanno affrontando una malattia simile?

«Penso decisamente che il mio libro possa essere di grande aiuto per tutte le persone che stanno affrontando una malattia simile, in quei momenti sapere che un’altra persona ce l’ha fatta ti trasmette tanta forza, perché pensi allora anch’io posso farcela! Ma penso che può essere di grande aiuto per ogni singola persona per imparare ad apprezzare di più la vita».

Come è cambiata la tua prospettiva sulla vita dopo aver superato il linfoma di Hodgkin? Ci sono stati insegnamenti o nuove consapevolezze che hai acquisito?

«La mia vita è cambiata radicalmente, ormai non riesco più a pensare a lungo termine. Ho imparato a godermi di più il presente, mi focalizzo a vivere al massimo ogni singolo giorno come se fosse l’ultimo, perché penso che nessuno di noi sa quale possa essere il suo ultimo giorno e quindi è giusto vivere al massimo ed al meglio ogni giorno! Il più grande insegnamento e la più grande consapevolezza che ho acquisito è che la vita può cambiare da un momento all’altro, sia in bene che in male. Bisogna godersi ogni istante, perché non c’è dono più bello di vivere».

Quali consigli daresti a qualcuno che sta affrontando una diagnosi simile a quella che hai ricevuto tu?

«Il consiglio che darei è semplicemente di cercare di affrontare tutto con serenità e soprattutto di pensare in positivo. Se tu pensi di potercela fare ce la farai! Io così ho fatto e sono riuscito a vincere! Un altro consiglio che darei è di avere fede: pregare soprattutto ti aiuta a stare bene e sentirti felice interiormente. Penso non ci sia sensazione più bella di avere la pace interiore e solo con la preghiera penso tu possa ottenerla».