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19/06/2025 ore 21.12
Attualità

«La Ciambra ferita aperta della città, ma non è l’unica»: a Gioia Tauro riflettori accesi su Via Asmara

Baracche e discariche a cielo aperto nel cuore della città. Dopo la visita della Commissione parlamentare sulle periferie, il consigliere di minoranza Schiavone chiede che s’intervenga anche su questa zona degradata. Il sindaco Scarcella assicura che la macchina è già in moto

di Giuseppe Mancini

La riqualificazione delle zone più degradate è una strategia fondamentale per costruire comunità più forti e inclusive, migliorando la qualità di vita di chi vi risiede e dell’intera comunità. Con questi propositi, dopo la visita al quartiere Ciambra di martedì scorso della Commissione parlamentare sulle periferie, il consigliere di minoranza del comune di Gioia Tauro Rosario Schiavone, ha posto l’attenzione su un’altra area con baracche e discariche a cielo aperto nel centro cittadino: Via Asmara.

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«La Ciambra è una delle ferite aperte della città, ma non è l’unica. Ce n’è un’altra, forse ancor più emblematica, che pochi hanno il coraggio di nominare: via Asmara – afferma Schiavone-. Logisticamente nevralgica, unisce due strade statali e ospita una scuola e un asilo, proprio nel cuore pulsante di Gioia Tauro. Una favelas urbana incastonata dentro il centro, ignorata troppo a lungo. Lì esisteva un progetto, un finanziamento, un’idea chiamata “Contratti di Quartiere”. Occorre recuperarla, aggiornarla, renderla attuale, e soprattutto, realizzarla. Con i Contratti di quartiere del Ministero delle infrastrutture, nel 2016, si è costruito un asilo, poi il progetto negli anni è stato ridimensionato. Prevedeva l’abbattimento del ghetto e la costruzione di due palazzine di edilizia residenziale. È inutile andare a rincorrere progettualità passate, ora occorre trovare le risorse per un nuovo progetto, più moderno. Nell'immediato occorrerebbe eliminare tutta la spazzatura, con un'operazione di pulizia, per una questione di sanità».

Il consigliere di minoranza appartenente al gruppo politico “Alleanza Gioiese – Innovazione e tradizione” garantisce la propria disponibilità per contribuire alla riqualificazione del quartiere «con la mia visione, con la mia indipendenza, con la responsabilità di chi crede nella politica come servizio e non come occasione. I ghetti non sono solo un problema estetico o urbanistico. Sono palestre di disagio sociale, incubatori di marginalità, ostacoli allo sviluppo armonico di una comunità. Non c’è futuro possibile per una città che lascia indietro interi pezzi del suo tessuto urbano e umano. Riqualificare via Asmara, insieme alla Ciambra, significa riscrivere il patto tra cittadini e istituzioni. Significa dire con chiarezza che Gioia Tauro non si rassegna, che vuole crescere, che sa dove andare».

Il sindaco di Gioia Tauro Simona Scarcella, facendo seguito alla visita di martedi scorso della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie, ha specificato di aver realizzato un progetto unitario che comprende i due ghetti cittadini: Ciambra e Via Asmara. «Ovviamente Via Asmara è una situazione molto più gestibile, perché si tratta di poche famiglie che ormai sono rimaste lì – ha evidenziato il sindaco -. Domani avremo una riunione operativa col direttore generale dell'Artep e con l'assessore ai lavori pubblici della Regione Calabria Maria Stefania Caracciolo, poiché ci stiamo organizzando per passare alla fase operativa e individuare degli alloggi per le persone. Per quanto riguarda la pulizia, deve essere sostenuta tramite un finanziamento, poiché dobbiamo fare caratterizzazione e bonifica di tonnellate di rifiuti, quindi richiede un esborso economico molto importante».