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28/07/2025 ore 08.33
Attualità

La Corte dei Conti fotografa il sovraffollamento nelle carceri calabresi: Locri 127 detenuti ma la capienza è di 86

Difficile le condizioni anche ad Arghillà: 30 persone in più. La denuncia dell’eurodeputata Ilaria Salis dopo l’ispezione: «Situazione devastante: otto in una cella, acqua razionata e caldo tremendo»

di Anna Foti

«La carcerazione non fa perdere al detenuto il beneficio dei diritti sanciti dalla Convenzione, la Cedu. Al contrario, in alcuni casi, la persona incarcerata può avere bisogno di una maggiore tutela proprio per la vulnerabilità della sua situazione e per il fatto di trovarsi totalmente sotto la responsabilità dello Stato». Lo ha statuito oltre dieci anni fa la nota sentenza Torreggiani con cui la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo condannò lo Stato Italiano per aver violato l’articolo 3 della convenzione Europea dei diritti dell’Uomo.

Eppure, nonostante il trattamento disumano e degradante sia vietato dalla convenzione Europea dei diritti umani già dal 1950 e bandito dalla nostra Costituzione che già dal 1948 invoca la rieducazione della pena, tale responsabilità dello Stato Italiano, come attestato anche dalle condanne inflitte dalla Corte di Strasburgo e le analisi di osservatori specifici come Antigone e Nessuno tocchi Caino, fa evidentemente fatica a essere onorata.

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Lo dimostrano anche il recente diario di Gianni Alemanno (già parlamentare, ministro sindaco di Roma) detenuto a Rebibbia in cui denuncia il mix esplosivo di sovraffollamento e temperature alte e, volgendo lo sguardo alle carceri calabresi, l'appello al ministro della Giustizia Carlo Nordio lanciato la settimana scorsa dall'europarlamentare Ilaria Salis. Dopo l'ispezione a sorpresa nel carcere di Arghillà, spesso teatro di disordini, ha affidato a un post la sua denuncia di «una situazione devastante».

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E il carcere di Arghillà, nell’ultima relazione della Corte dei Conti, in questo frangente storico, non è neppure il più sovraffollato della Calabria. Il triste primato regionale, tra i 12 istituti penitenziari attivi, spetta al carcere di Locri nel reggino.

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