L’arte che cura, a Cosenza la danza apre le porte ai ragazzi down: «Ammirati e applauditi perché sono bravi»
L’insegnante Grazia Ciappetta ospite della puntata odierna del format LaC Dentro la notizia. Le sue lezioni si svolgono all’interno della sede dell’Aipd di Cosenza
Le arti in generale sono sempre più usate come terapia per persone con disabilità ma anche come mezzo per favorire l’inclusione. Durante la puntata odierna della striscia d’informazione di LaC News24 “Dentro la Notizia” il conduttore Pier Paolo Cambareri ha dialogato con Grazia Ciappetta, maestra di ballo che attraverso la danza è riuscita a realizzare il sogno di tanti giovani che hanno il diritto di poter vivere queste esperienze.
«Tempo fa si è presentata alla porta della mia scuola di danza a Cassano allo Ionio una bimba con sindrome di down che voleva iscriversi. Ho provato a farle fare una lezione insieme alle altre ragazze della sua età, ma mi sono resa conto che rispetto alle altre bambine, lei viaggiava in maniera un po’ più lenta. Se l’avessi fatta continuare, le avrei fatto del male invece che del bene. Purtroppo dovetti ammettere di non avere le competenze per proseguire con lei ma le feci una promessa. Le promisi che mi sarei formata proprio per poterla accogliere nella mia scuola». Inizia così il progetto di Grazia che per far sì che la piccola potesse prendere parte alle sue lezioni ha studiato molto. Infatti ha conseguito due master: uno specifico di danza-terapia, l’altro più generale sulle altre arti e il connubio di esse.
L’iniziativa di Ciappetta, naturalmente, si è ampliata coinvolgendo altri ragazzi con disturbi cognitivi e motori, ma ciò non sarebbe stato possibile senza l’aiuto dell’Aipd (Associazione italiana persone down). Infatti nella sede cosentina, ci spiega, sono tante le attività dedicate. «Io mi occupo di danza, ma ci sono stanze dedicate alle diverse arti. Poi c’è anche la parte riguardante l’inserimento nel mondo del lavoro dei ragazzi più grandi (dai 18 ai 35 anni)».
«Ormai non trovo differenze nell’insegnare danza ai bambini con o senza disabilità», afferma sorridendo Ciappetta che continua: «I ragazzi con sindrome di down sono affettuosissimi e ogni tanto fanno anche qualche dispettuccio». Poi ci tiene a precisare: «Quando si esibiscono non vengono guardati con compassione ma con ammirazione e applauditi perché sono bravi».
Oltre alla danza Ciappetta ha un’altra passione, quella della scrittura. “Occhi che abbracciano” è il titolo del suo primo lavoro che è stato composto durante il lockdown e racconta la sua esperienza da volontaria all’Ospedale Annunziata di Cosenza. Mentre “Oltre ogni apparenza”, la sua seconda opera, è narrativa pura: «È tratto da una storia vera, una storia d’amore non solo tra uomo e donna ma anche tra uomo e bambini. Tratta molti temi sociali».
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