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16/09/2025 ore 17.18
Attualità

Scuole e sicurezza, Legambiente: «Serve un piano nazionale strutturale che dia priorità al Sud»

La referente regionale del settore Viola commenta i dati contenuti nel report diffuso ieri: «Le differenze territoriali si trasformano in diseguaglianze educative per i nostri bambini e ragazzi»

di Redazione Attualità

«Per la Calabria, come l'intero Sud Italia, i dati parlano chiaro: solo un terzo degli edifici scolastici ha il certificato di agibilità, meno della metà il collaudo statico. In una regione a elevato rischio sismico, appena il 15% delle scuole risulta progettato o adeguato secondo normativa antisismica, e oltre un terzo non ha mai effettuato la verifica di vulnerabilità. Sul fronte energetico, il 37,6% degli edifici è in classe G e solo il 20,6% utilizza fonti rinnovabili. Mense, palestre e aree verdi restano insufficienti». Lo scrive in una nota Evelina Viola, referente regionale Legambiente Scuola e Formazione Calabria, in riferimento al report Ecosistema Scuola diffuso ieri. 

Edilizia scolastica, al Sud solo il 35% degli istituti ha l’agibilità. Spicca Cosenza per l’adeguamento sismico

«Nella nostra regione esistono anche buone pratiche: Cosenza si distingue per aver realizzato interventi significativi di adeguamento sismico e di messa in sicurezza dei solai oltre ai servizi di pedibus, percorsi sicuri a piedi casa-scuola e per le piste ciclabili. Ma il quadro complessivo è chiaro: la Calabria resta indietro e le differenze territoriali si trasformano in disuguaglianze educative per i nostri bambini e ragazzi», prosegue.

«Come Legambiente Calabria – aggiunge Viola – ribadiamo: la sicurezza delle scuole non può dipendere da interventi frammentati ma da un piano nazionale strutturale che dia priorità al Sud. La transizione energetica deve diventare una leva sociale e non solo ambientale. Servizi essenziali come mense, palestre e spazi verdi devono essere garantiti ovunque, per contrastare dispersione e disuguaglianze. È tempo – conclude – che la Calabria smetta di rincorrere e pretenda una strategia che metta la scuola pubblica al centro dello sviluppo regionale».