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23/08/2025 ore 10.18
Attualità

Locri, ospedale da incubo: Pronto Soccorso senza barelle, pazienti parcheggiati a terra

Le testimonianze dei presenti e le foto postate sui social documentano l’ennesima situazione di disagio: «Ore di attesa interminabili. Personale sanitario a mani nude: qui la sanità diventa un favore»

di Ilario Balì

Nuova giornata da incubo al pronto soccorso dell’ospedale di Locri. In una foto postata sui social da un paziente, si vede un ragazzo adagiato a terra perché, stando a quanto riferito da testimoni, «non vi sono barelle disponibili per le prime cure».

Nel reparto della struttura di contrada Verga operano il primario, tre medici e quattro infermieri che lavorano con spirito di servizio, abnegazione e professionalità. «Ma si ritrovano a mani nude – è la testimonianza di un paziente - in una situazione di totale abbandono da parte di chi dovrebbe garantire le migliori condizioni possibili».

Ieri pomeriggio tra i 50 in coda in attesa delle visite, è arrivato anche un ragazzo di 24 anni, caduto con la moto. Escoriazioni ed abrasioni ben visibili, eventuali lesioni interne ovviamente da accertare con la diagnostica opportuna. «I sanitari sono costretti ad adagiarlo a terra», raccontano ancora i testimoni.

E poi ancora «Ore di attesa interminabili – è il racconto di una donna - solo per avere un referto, possono essere un servizio civile e dignitoso? No. Sono un fallimento. Non certo del personale sanitario che, con professionalità e sacrificio, lavora oltre i limiti umani. Chi ha il dovere del management, ad ogni livello, e continua a ignorare (o peggio ancora, a mascherare) questa emergenza, invece, porta una responsabilità gravissima. La salute non è un favore, ma un diritto costituzionale. Negarla è una colpa che grida vergogna».