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18/07/2025 ore 06.46
Attualità

Musica e ricordi: viaggio nei tormentoni estivi che ci hanno fatto ballare, cantare e innamorare

Dai successi di Edoardo Vianello a quelli di Fedez, Baby K, The Kolors: le hit dell’estate accompagnano da decenni le giornate più calde con ritmi indimenticabili e melodie coinvolgenti

di Ernesto Mastroianni

Ci sono canzoni che non appartengono semplicemente a un disco o a una classifica, vivono in un’aria che sa di sabbia, di motorini accesi al tramonto, di granite colate sulle dita, ghiaccioli alla menta e gelati al limone. Sono i tormentoni estivi, quelli che, piaccia o no, si infilano tra i capelli salati e non ci mollano più. Ce li portiamo dietro per anni, legati a un’estate precisa, a un amore, a una pista da ballo improvvisata in spiaggia. E ogni volta che tornano, anche solo per caso, ci riportano lì. A quei ricordi. A quei momenti.

Il tormentone estivo è un'istituzione, prima ancora che un genere musicale. Nasce dal bisogno di spensieratezza, dal sole che ti entra dentro e ti obbliga a lasciarti andare. Ed ogni volta che la temperatura si riscalda, siamo tutti pronti a domandarci quale sia il tormentone estivo che ci accompagnerà per la stagione. L’Italia ne ha fatto una tradizione, un appuntamento fisso, una specie di rito collettivo: ogni estate, almeno una canzone si prende la scena e la trasforma in una pellicola sonora da ricordare.

Già negli anni ’60, mentre l’Italia si scopriva moderna, il boom economico portava con sé le vacanze al mare, le prime spiagge affollate, le radio nei bar. E lì, tra sdraio e gelati, arrivava Abbronzatissima di Edoardo Vianello, un inno spensierato alle vacanze, o Pinne fucile ed occhiali, che ancora oggi sembra evocare un Ferragosto eterno. Più tardi, anche Sapore di sale di Gino Paoli mise in musica l’essenza stessa di un’estate italiana: la luce abbacinante, i pomeriggi infiniti, il mare che brilla e tutto sembra possibile.

Negli anni ’70 e ’80, il tormentone diventò anche straniero. Dai Bee Gees a Donna Summer, da La Bamba a Lambada, fino a Girls Just Want to Have Fun di Cyndi Lauper: le estati italiane cominciavano a parlare tante lingue diverse, ma sempre con lo stesso ritmo nelle vene.

Negli anni ’90 vi fu l'apoteosi del tormentone estivo, a partire dal Festivalbar, la grande manifestazione televisiva che sapeva di estate e di musiva. Arrivarono le grandi dance hit: The Rhythm of the Night dei Corona, Scatman, Blue (Da Ba Dee) degli Eiffel 65. E poi, più tardi, Macarena, Mambo No. 5, Freed from Desire, Boom Boom Boom Boom!! dei Vengaboys. In Italia c’erano gli 883 che ci hanno regalato estati indimenticabili, Irene Grandi con Bruci la città, Jovanotti con L’ombelico del mondo. La radio era un mosaico di generi, ma tutti con un obiettivo preciso: farci ballare, farci sognare.

Nel nuovo millennio le cose si fanno ancora più varie. Dal duo di Paola e Chiara e i loro tormentoni (tra gli altri: Festival e Vamos a bailar) i tormentoni si moltiplicano e cambiano forma. Waka Waka di Shakira, Danza Kuduro di Don Omar e Ai Se Eu Te Pego di Michel Teló diventano inni planetari. In Italia, intanto, Roma-Bangkok di Baby K e Giusy Ferreri nel 2015 diventa un successo clamoroso, con milioni di stream e passaggi radio.

A partire dal 2010, fino ad oggi, il tormentone estivo ha assunto la forma di un evento, quasi di un prodotto a orologeria. Ma questo non ha tolto magia, anzi...

Nel 2016 arriva Andiamo a comandare di Fabio Rovazzi: ironica, virale, geniale. Un vero spartiacque che porta la comicità dentro al tormentone, aggiornandolo al linguaggio dei social. Poi è la volta di Occidentali’s Karma (che, pur essendo sanremese, esplode in primavera-estate), di Italiana (sempre Rovazzi, stavolta con Morandi), e Una volta ancora di Fred De Palma e Ana Mena, nel 2019, che dà il via al filone reggaeton all’italiana.

Nel frattempo, non mancano le grandi hit internazionali: Despacito nel 2017 è una specie di tsunami globale. Impossibile evitarla.

Nel 2021 esce Mille, con Orietta Berti, Fedez e Achille Lauro: l’incontro tra vintage e presente. Stesso anno: Malibù di Sangiovanni, che diventa l’inno estivo della generazione TikTok. Nel 2022, La dolce vita di Fedez, Tananai e Mara Sattei si impone come colonna sonora di innumerevoli vacanze, mentre Shakerando di Rhove è ovunque, dai locali alle cuffiette degli adolescenti.

Nel 2023 c’è Italo Disco dei The Kolors, che riporta in auge atmosfere anni ’80 con un ritornello magnetico. Boomdabash si confermano specialisti dell’estate con Lambada (omaggio al classico), e Annalisa con Mon Amour regna in radio e sulle piattaforme. E poi Mina con Blanco e il loro eterno briciolo di allegria.

Nel 2024 continuano a brillare i nomi noti: Black Nirvana di Elodie, Sesso e Samba di Annalisa e Fabio Rovazzi, Un ragazzo una ragazza dei The Kolors, Punto e a capo di Alfa. Hit che funzionano come cartoline sonore: raccontano amori leggeri, libertà improvvise, la voglia di vivere senza freni.

E proprio parlando d’amore, non si può non dire qualcosa sugli amori estivi, che sono spesso il cuore vero del tormentone. Quelle storie nate tra una canzone e l’altra, tra un bacio rubato a bordo mare e una sera in discoteca che sembrava l’inizio di tutto. Magari finiscono a settembre, o magari durano qualche mese in più, ma restano per sempre nella memoria, associate a una voce, a un ritornello, a una strofa...

Il tormentone è la colonna sonora non solo di una stagione, ma di un sentimento vissuto con la leggerezza e la vertigine tipica dell’estate: breve, intenso, impossibile da dimenticare!

E così, ogni estate ha la sua canzone. E anche se a settembre la si dimentica per un po’, basta un attimo — un taxi con la radio accesa, un bar sulla spiaggia, una storia Instagram — per ritrovarsi lì, con la pelle calda, la sabbia nei sandali, e quella voglia tutta italiana di cantare la vita, anche solo per tre minuti alla volta.