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19/04/2025 ore 08.37
Attualità

Nella Chiesa degli artisti di Roma il pranzo di Pasqua per i clochard. Monsignor Staglianò: «Costruiamo una rete»

Il presidente della Pontificia Accademia di Teologia e rettore della basilica di Santa Maria in Montesanto ha commentato: «Prendersi cura dei poveri significa chiamarli per nome, come faceva Gesù»

di Redazione Attualità

Un pranzo di Pasqua per i clochard, organizzato per la prima volta nella Chiesa degli artisti in piazza del Popolo, a Roma. «Prendersi cura dei poveri significa innanzitutto chiamarli per nome, riconoscerli e farsi riconoscere, come faceva Gesù», ha detto monsignor Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di Teologia e rettore della basilica di Santa Maria in Montesanto, a proposito dell’iniziativa.

Tra i presenti anche Patrizia D’Agostino, presidente dell’associazione “Nuvole – Un amico per evadere” e referente della Path solidale, il vicepresidente Fabrizio Musumeci e don Antonio Pompili.

«Queste sono le prime prove della nostra vicinanza ai poveri – ha aggiunto monsignor Staglianò –. Il nostro obiettivo è costruire una rete che non si limiti soltanto a fornire cibo, ma che si occupi anche dei bisogni di salute e di lavoro».

«Il vero inizio di un percorso in cui non si tratta di apparire, ma di esserci, abbracciarsi e amarsi concretamente», ha commentato D’Agostino. Musumeci ha invece ricordato l’impegno settimanale della casa famiglia Lodovico Pavoni, che distribuisce circa 300 pasti e offre servizi di accoglienza. L’evento è stato promosso grazie alla collaborazione dell’associazione “Per vivere insieme”, dell’Academy of Art and Image e dell’associazione “Alleati con Te”, che si occupa della tutela delle vittime di violenza.