Nove italiani su dieci consapevoli delle mafie, ma cresce la fiducia: il 58% crede che possano essere sconfitte
I dati nell’ultima indagine Swg. Negli ultimi dieci anni, secondo gli italiani, le mafie hanno aumentato la loro presenza nell’economia pubblica (+52%), in particolare negli appalti. Resta alta la percezione di collusione tra mafie e Stato (46%)
Parlare di mafia è, di per sé, sbagliato. Lo ricordano da tempo i maggiori studiosi del tema: si deve parlare di mafie, al plurale. Perché sono molte, diverse, cangianti. Un fenomeno che negli ultimi decenni ha mutato forma, metodi e soprattutto ambiti d’azione.
Oggi, secondo un’indagine SWG del 3 novembre, nove italiani su dieci si dichiarano consapevoli della persistenza e della gravità del fenomeno. Un dato che mostra una netta presa di coscienza rispetto al 2022, quando quattro italiani su dieci ritenevano la questione irrisolvibile.
Nel 2025, infatti, il 58% degli italiani considera le mafie, Camorra, ’Ndrangheta, Cosa Nostra, un problema concreto e ancora vivo, ma che può essere sconfitto. Tuttavia, il 32% continua a ritenerlo un male endemico, destinato a restare per sempre nella società italiana (nel 2022 la percentuale era del 41%).
Alla domanda su come siano cambiati negli ultimi dieci anni i settori d’influenza delle mafie, il campione ha segnalato un aumento del 52% delle infiltrazioni nell’economia pubblica, in particolare negli appalti e nei bandi. Crescono anche le attività illegali tradizionali, racket, prostituzione e droga, con un +47% rispetto a dieci anni fa.
Stabile invece la percezione della collusione tra mafie e Stato, che rimane alta (46%), anche se solo il 37% ritiene che il fenomeno sia aumentato.
Interessante il dato territoriale: il 73% dei residenti al Sud (+3% rispetto al 2022) percepisce una forte presenza mafiosa nella propria regione. Al Nord, invece, la percezione cresce al 59% (+5% rispetto al 2022), segno che l’idea di un fenomeno confinato al Mezzogiorno è ormai superata.
Resta incerta la valutazione su cosa abbia realmente contribuito alla maggiore consapevolezza. Il 37% degli intervistati attribuisce un ruolo importante alla mobilitazione civica e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica, mentre il 34% ritiene che associazioni come Libera o Addiopizzo abbiano inciso poco.
Su un punto, però, gli italiani sembrano concordare: nella lotta alle mafie i cittadini possono e devono avere un ruolo decisivo.